Si è conclusa nel modo forse più inaspettato la votazione che ha decretato la nomina del nuovo segretario del Partito Nazionale di opposizione in Nuova Zelanda: al termine di una riunione fiume, nuovo leader dello schieramento è Simon Bridges, giovane politico di origine maori, il primo di tale etnia autoctona a tenere le redini. Una scelta significativa quella di Bridges, il quale ha vinto la volata finale con altri quattro candidati esattamente quindici giorni dopo le dimissioni dell'ex primo ministro Bill English, arrivate il 13 febbraio scorso ed effettive dal 27: porre una personalità di origini maori alla guida del New Zealand National party significa tentare di fornire un'immagine innovativa e tradizionale allo stesso tempo. Al suo fianco, la deputata (anch'essa maori) Paula Bennett.
Conservatore
Prerogative delle quali è perfettamente consapevole lo stesso Bridges che, nella sua prima conferenza stampa da leader di partito, ha spiegtao che “i neozelandesi meritano di meglio di un governo che sta solo confondendosi. Il mio obiettivo è quello di garantire che la Nuova Zelanda continui a essere un luogo di grandi opportunità e aspirazioni per tutti”. In passato, il neo-segretario di partito (41 anni) si era definito un “conservatore compassionevole”, a indicare la ferma rivendicazione delle sue origini (delle quali si è più volte detto orgoglioso) ma anche il desiderio di lungimiranza per un nuovo corso del suo Paese. Caratterstiche politiche decisamente differenti rispetto a quelle con le quali Bill English aveva guidato il partito (dall'ottobre scorso fino a oggi) come leader dell'opposizione, attagliandosi più alla linea adottata a suo tempo da John Key, ex primo ministro e segretario dei Nats dal novembre 2008 al dicembre 2016.
Sfida ad Arden
Bridges non si è limitato ad delineare le norme che accompagneranno la sua leadership interna ma ha concesso qualche parola anche nei confronti dell'attuale governo guidato da Jacinda Arden (Labour): “Questo Governo – ha spiegato – credo fermamente che dia per scontata la nostra economia. I neozelandesi sanno che, dopo un'amministrazione come questa, sarà National che, come i migliori manager economici, dovrà raccogliere i pezzi. Le belle parole vanno bene ma sono le azioni che contano. Altre revisioni e gruppi di lavoro non ci porteranno da nessuna parte”. Nella decennale esperienza di Key alla guida del partito (coincisi con i 10 anni di governo), Bridges ha ricoperto incarichi legati al settore dei trasporti e dello sviluppo iniziando la sua carriera, curiosamente, in contemporanea all'attuale primo ministro.