L’area delle foreste colpite dai maxi roghi in Siberia è aumentata quattro volte in 24 ore, arrivano a 60.000 ettari, come ha reso noto il dipartimento forestale della regione siberiana. Come ha riportato la radio Eco di Mosca, in tutto il territorio del Trans-Bajkal e della Khacassia, in quattro zone della Buriazia e in una di Krasnoyarsk rimane in vigore lo stato d emergenza. Il motivo principale del disastro sarebbe la quantità di erba secca che bruciava, che ha fatto sì che le fiamme si propagassero nelle foreste a causa dei forti venti. Le autorità hanno aperto procedimenti penali, che vedono coinvolti anche alcuni funzionari locali addetti alla prevenzione degli incendi boschivi.
Il bilancio è tragico, infatti i roghi hanno distrutto centinaia di abitazioni in più di 35 villaggi e piccoli centri causano la morte di 26 persone e il ferimento per ustioni o intossicazioni di almeno altri 1000. Nella regione è un’usanza dei contadini raccogliere le sterpaglie per poi bruciarle, ma questa volta qualcosa è andato storto, improvvise e forti raffiche di vento asciutto e caldo provenienti da sud hanno fatto propagare rapidamente i fuochi, senza dare nemmeno il tempo di rendersene conto. La pratica comunque è sempre stata molto criticata dagli ambientalisti e dagli statali, anche se la calda e anomala temperatura della regione, che ha sfiorato i 26° ha reso la situazione ancora meno gestibile.