Manca ancora l'accordo tra democratici e repubblicani per la revoca dello shutdown, la chiusura dell'amministrazione federale Usa scattata sabato notte a seguito del voto contro il provvedimento per finanziare il bilancio di governo. La fumata nera è stata comunicata dal leader della minoranza democratica al Senato, Chuck Schumer. La deliberazione è stata rinviata alle 13 ora di Washington (le 18 in Italia). L'aupiscio è che, al più presto, si arrivi a votare un provvedimento di spesa temporaneo per riavviare le attività federali fino all'8 febbraio.
La proposta di Trump
Per superare l'impasse, nelle scorse ore il presidente Donald Trump ha proposto di cambiare le regole. “Si punti al 51% (Opzione Nucleare) e si voti per un vero e duraturo testo sul bilancio” ha twittato l'ex tycoon. Sarebbe però una forzatura istituzionale, si sottolinea da più parti, un intervento di natura eccezionale possibile in alcune circostanze (si scelse “l'opzione nucleare” lo scorso aprile per superare l'opposizione dei democratici al Senato sulla conferma del giudice della Corte Suprema Neil Gorsuch). In questo tuttavia, però, altererebbe gli equilibri istituzionali che dettano alcune garanzie per l'azione della minoranza al Senato, osservano esperti di entrambe le parti politiche.
Scambio di accuse
Il leader della maggioranza repubblicana al Senato Mitch McConnell ha promesso che ci sarà presto un nuovo voto, entro la scadenza quindi dell'una del mattino di lunedì (ora di Washington), “se non prima”. Ma dato il braccio di ferro, dal punto di vista repubblicano potrebbe trattarsi – stando a indiscrezioni – di una soluzione temporanea, per “riaprire” il governo fino ai primi di febbraio e che non conterrebbe al momento un accordo sul piano per i 'Dreamer', come richiesto invece dai democratici. Lo shutdown “si poteva evitare“, ha insistito McConnell, attribuendo ancora una volta ai democratici la responsabilità della crisi. E' anche la linea ufficiale della Casa Bianca, che pure il vicepresidente Mike Pence ha ribadito intervenendo dal Medio Oriente dove è in visita: incontrando le truppe americane dispiegate vicino alla frontiera siriana ha puntato anche lui il dito contro i democratici, accusandoli di “fare politica con le vostre paghe” e ha promesso che l'amministrazione farà in modo di riattivare quanto prima i servizi del governo federale, tra cui l'erogazione degli stipendi per i militari. Schumer – leader della minoranza democratica al Senato – non ci sta, e ha spostato l'attenzione su Trump: sua l'incapacità di negoziare, sua la responsabilità. “E' lo shutdown di Trump“, ha ribadito, che si è tirato indietro quando l'accordo che sembrava cosa fatta. “In questo – ha detto – sono d'accordo con il leader della maggioranza McConnell: lo shutdown di Trump si poteva evitare”.