Estensione per tre anni delle tutele per i “dreamer” e dello status legale per i 300 mila titolari di protezione temporanea (Tps), in cambio dei 5,7 miliardi per la costruzione del muro anti-migranti al confine col Messico. Questa la proposta di Donald Trump al Congresso per superare l'impasse sul bilancio che ha provocato il più lungo shutdown della storia americana.
La proposta
Al confine col Messico, ha spiegato l'inquilino della Casa Bianca parlando alla nazione, “c'è una crisi umanitaria e di sicurezza che richiede un'azione urgente”. Non solo, Trump ha aggiunto altre voci alla richiesta di finanziamenti, come 800 milioni per “assistenza umanitaria d'urgenza”, 805 milioni in tecnologia per individuare la droga nei porti d'ingresso, 2.750 agenti di frontiera aggiuntivi, 75 nuovi giudici per l'immigrazione per ridurre il tempo di attesa per i 900 mila casi arretrati, un nuovo sistema per permettere ai minori dal Centro America di richiedere l'asilo nel loro Paese d'origine e una riforma che promuova la riunificazione familiare per i minori non accompagnati. “Come candidato avevo promesso che avrei risolto” la questione della sicurezza al confine meridionale “e intendo farlo“, ha affermato Trump, sostenendo che “tutte le parti devono unirsi, ascoltarsi, creare fiducia e alla fine trovare una soluzione”. “Si tratta di una risposta di buon senso che entrambi partiti dovrebbero abbracciare, la sinistra radicale non potra' mai controllare le nostre frontiere, non lo permetterò mai”.
Muro dem
La proposta verrà presentata in Senato questa settimana dal leader della maggioranza, Mitch McConnell, ma i Democratici hanno già fatto sapere che è destinata a fallire. La speaker della Camera, Nancy Pelosi, ha ribadito la linea del partito, che vuole la riapertura del governo prima di riprendere i negoziati. “Questa proposta è un insieme di iniziative precedenti già respinte, tutte inaccettabili. E' improbabile che una di queste disposizioni da sola possa passere alla Camera“. “Il presidente deve firmare le leggi per riaprire il governo immediatamente e mettere fine a questo shutdown senza senso che tiene il popolo americano in ostaggio”, ha aggiunto. Sulla stessa linea il capogruppo democratico al Senato, Dick Durbin, che ha negato il suo “sostegno” alla proposta e si è detto convinto che “non riuscirà a passare al Senato”.