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Shinzo Abe a Pearl Harbor, “Non dobbiamo più ripetere l’orrore della guerra”

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“Non dobbiamo più ripetere l’orrore della guerra. Esprimerò al mondo un impegno per il futuro e per la riconciliazione”. Sono le parole del premier giapponese, Shinzo Abe, nelle isole Hawaii per una storica visita a Pearl Harbor insieme al presidente degli Stati Uniti, Obama.

La visita giunge a qualche mese di distanza da quella, altrettanto storica, di Obama a Hiroshima, avvenuta lo scorso maggio. La base americana di Pearl Harbor il 7 dicembre 1941 subì l’attacco a sorpresa del Giappone,  persero la vita 2.400 americani provocando la discesa in campo degli Stati Uniti nella Seconda Guerra Mondiale.

Così come fu a Hiroshima da parte americana, non è attesa nessuna scusa da parte di Abe a Pearl Harbor. Ma nonostante questo, la visita al USS Arizona Memorial è carica di significato. Pur non essendo il primo premier in carica a visitare il memoriale di Pearl Harbor – lo fece Shigeru Yoshida nel 1951 – Abe sarà il primo a partecipare a una cerimonia pubblica sul posto.

E la sua visita rappresenta anche un simbolo di riconciliazione nelle relazioni fra i due paesi, da ‘nemici’ a grandi alleati, e per il Giappone stesso con la sua storia, dopo anni difficili nel cercare di fare i conti con il suo passato di guerra.

A compiere lo storico passo in avanti è il conservatore Abe, che ha riaperto nel corso degli anni alcuni dei capitoli più oscuri del passato del Giappone, dallo schiavismo sessuale delle ‘comfort women’ coreane al massacro di Nanchino, in Cina. Ma che si è anche attirato le critiche per la visita al tempio di Yasukuni, eretto in segno di omaggio ai militari giapponesi caduti, inclusi quelli accusati di crimini di guerra.

Abe è ricevuto da Obama in vacanza alle Hawaii con tutta la sua famiglia. “Avrei potuto vincere” le elezioni “se avessi potuto correre. Il messaggio di speranza e cambiamento può ancora vincere”, ha detto Obama in un’intervista alla Cnn alla vigilia dell’incontro con Abe.

Poco prima della visita al memoriale, i due leader terranno un incontro bilaterale. “L’orrore della guerra non sarà mai ripetuto”, ha assicurato il premier giapponese prima di partire per le Hawaii, dove in questi giorni è in vacanza anche Ivanka Trump.

L’ultimo faccia a faccia fra Obama e Abe arriva proprio a pochi giorni dall’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca. Abe è stato il primo leader straniero a incontrare Trump, alla Trump Tower. Un incontro durato 90 minuti, al termine del quale Abe ha lo ha definito “un leader in cui possiamo avere fiducia”.

Quando ancora doveva essere eletto, Trump ha neanche troppo velatamente criticato Obama per la visita a Hiroshima: “Il presidente Obama ha mai discusso l’attacco a sorpresa a Pearl Harbor? Migliaia di vite americane perse”, aveva twittato Trump.

L’elezione di Trump per Abe, così come per gli altri leader stranieri, apre un periodo di incertezza in politica estera. Trump ha già detto no alla Trans-Pacific Partnership, di cui Abe è stato un forte promotore in Giappone. E non è chiara la sua posizione nel contenzioso fra Giappone e Cina sulle isole nel Mar cinese orientale.

Incertezze che lasciano Abe alla finestra, spingendolo a un approccio cauto. L’obiettivo del premier è comunque mantenere la stabilità, afferma Tomohiko Taniguchi, consigliere di Abe. “Il Giappone sta entrando in tumultuose acque internazionali”, ha sottolineato, citando il rallentamento economico cinese e le tensioni politiche in Europa.

 

Mattia Sheridan: