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Sfida al Gop, scende in campo Obama

Donald Trump dice di aver dormito mentre l'ex presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, teneva il suo discorso alla folla di Urbana, in Illinois, dove ha tenuto un comizio per incoraggiare gli elettori a recarsi alle urne per dire la propria alle elezioni di midterm previste a novembre. Quello che probabilmente potrebbe non far riposare tranquillo l'attuale inquilino della Casa Bianca, è proprio il voto di medio termine, sempre più imminente ma anche sempre più incerto per l'ala repubblicana. Ancora di più perché, con la data ormai prossima, Obama sembra aver deciso di metterci tutto se stesso per aiutare i democratici a raggiungere un buon risultato e, dall'Università dell'Illinois, è già pronto a volare in California e in altri Stati americani e, mai come oggi, quella dell'ex presidente può essere considerata un'offensiva nei confronti dell'attuale guida del Paese: “La posta in gioco è alta e le conseguenze dello starsene da parte si fanno più grame”.

“Trump è un sintomo”

Il progresso distorto degli ultimi tempi, ricorda Obama agli studenti, “non è iniziato con Donald Trump: lui è un sintomo, non è la causa, sta solo sfruttando il risentimento che c'è da anni nei confronti dei politici: una paura, una rabbia radicata nel nostro passato ma che è anche sostenuta negli enormi sconvolgimenti che si sono verificati”. Obama ha spiegato che “a volte questo contraccolpo arriva da persone che in maniera genuina, anche se sbagliata, temono il cambiamento. Più spesso, è creato da persone potenti e privilegiate che vogliono tenerci divisi, arrabbiati e cinici”. Una strategia che “li aiuta a mantenere lo status quo, a conservare il loro potere e i loro privilegi. E può capitare di crescere in una di queste fasi”. Insomma, il senso del discorso dell'ex presidente suona come un invito ad andare a votare per riparare all'errore del 2016 e concedere ai democratici una seconda chance che, magari, significherebbe ricominciare intanto dalla conquista della Camera.

Suprematisti e media

E l'ex presidente non manca di punzecchiare il suo successore sul tema dei gruppi estremisti, rivangando il momento in cui il Tycoon non si schierò contro i suprematisti bianchi a seguito dei fatti di Charlottesville: “Dobbiamo ribellarci alla discriminazione, e di sicuro dobbiamo ribellarci chiaramente e inequivocabilmente ai simpatizzanti nazisti. Quanto è difficile dire che i nazisti sono male?”. E precisa, inoltre, che durante la sua presidenza ha subito anche lui attacchi da parte dell'opinione pubblica e dei media, non arrivando però mai a definirli “nemici dello Stato”. Di certo c'è che Obama è apparso davvero in grande spolvero, dando l'impressione di aver ritrovato quella vena che negli ultimi tempi del suo secondo mandato sembrava essere scemata, muovendosi abilmente sui passi falsi del rivale. E il suo carisma potrebbe davvero essere l'asso nella manica per i Democratici nella grande sfida al Gop.

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