Una vera esagerazione”. Così il segretario Usa della Giustizia, Jeff Sessions, ha definito il paragone tra la politica di tolleranza zero sull'immigrazione e il nazismo. “Nella Germania nazista – ha spiegato – impedivano agli ebrei di lasciare il Paese”.
L'intervista
La decisione di separare i figli dai genitori migranti e di tenere i minori in rifugi e anche gabbie ha suscitato un moto di indignazione in America e nel mondo, tanto che l'ex direttore della Cia, Michael Hayden e la senatrice democratica, Dianne Feinstein, sono arrivati a paragonarla ai campi di sterminio del Terzo Reich.
“Stiamo facendo la cosa giusta, ci stiamo prendendo cura di questi bambini, non vengono abusati, il dipartimento Salute li tiene in buone condizioni”, ha sostenuto Sessions, intervistato dall'emittente Fox News. Il segretario ha poi spiegato che se i genitori vengono espulsi, i figli vanno con loro, se chiedono asilo e restano negli Stati Uniti, anche i loro figli restano nel Paese ma sotto la custodia del dipartimento Salute.
Tra metà aprile e fine maggio sono almeno 2mila i bambini separati dalle famiglie al confine. L'intento, ha ammesso Sessions, è quello di far arrivare un messaggio di deterrenza: “Speriamo che la gente lo capisca e che attraversi il confine passando dall'ingresso e non violando il confine illegalmente“.
Testimonianze
La giustificazione di Sessions non cancella, però, gli episodi controversi che si stanno verificando alla frontiera fra Stati Uniti e Messico. In un'audio diffuso dal Daily Mail si sente il pianto disperato di una bambina di sei anni, Alison Jimena Valencia Madrid, che tra i singhiozzi chiama a più riprese il papà e la mamma. Cinica la replica dell'agente che ironizza: “Bene, abbiamo un'orchestra qui. Manca solo il direttore”. Anne Chandler, direttrice dell'ufficio di Houston del Tahirih Justice Center, ha raccontato allo stesso di aver parlato con diversi genitori cui era stato detto che i loro figli sarebbero andati a fare un bagno, prima di ricevere la notizia che erano stati separati. “Porto il tuo bambino a lavarsi; tuo figlio deve venire con me per un bagno”, queste le frasi che si sono ripetute, secondo quanto ha raccontato Chandler al Texas Monthly. “Il bambino se ne va e dopo mezz'ora, venti minuti, i genitori cominciano a chiedere dove sia”. Gli agenti, a quel punto, tagliano ogni speranza: “Non lo rivedrai piu'”