La crisi in Libia rischia di provocare una nuova, immensa, ondata migratoria verso l'Europa. Lo ha confermato il premier del governo di unità nazionale, Fayez al Serraj, intervistato da Repubblica e dal Corriere della Sera.
Ondata in arrivo
“Sul territorio libico ci sono 800 mila migranti. Troveranno la loro strada verso l'Europa, e con loro si infiltreranno terroristi e criminali” ha detto. Serraj ha parlato del pericolo che con i migranti si possano infiltrare cellule terroristiche: “Per l'Europa – ha spiegato al Corriere – sarebbe un disastro, si riaprirebbe la questione molto delicata dei migranti. Ci sono oltre 800 mila persone, migranti africani e cittadini libici, gente arrivata di recente nei centri di accoglienza o semplicemente persone spaventate, che potrebbero cercare di raggiungere le coste italiane per fuggire all'incalzare dell'attacco delle forze di Haftar”.
Rischio jihad
Se la Libia, ha sottolineato, “diventa ancora più insicura, l'Europa deve prepararsi a subirne le conseguenze con ondate di arrivi di disperati. E le vostre polizie sanno bene che con loro possono esserci elementi criminali, oltre a unità di jihadisti pronte a colpire. Isis per ora sembra battuto, ma le sue cellule dormienti sono ancora pronte, crescono e si alimentano nel caos. Senza parlare della crisi nel settore energetico. Indubbiamente il protrarsi della guerra è destinato a investire i pozzi e i campi di gas e petrolio“. Serraj ha chiesto “ai Paesi che sostengono Haftar o hanno una relazione speciale col suo regime di assumersi le responsabilità storiche delle loro scelte nella consapevolezza che Haftar sta colpendo intere comunità civili nel suo piano sovversivo di rubare il potere”.