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Sequestrata la petroliera iraniana Grace 1

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Sembra il finale di una lunga partita a scacchi, che viene giocato principalmente da Iran ed Inghilterra, ma in realtà coinvolge le principali potenze della comunità internazionale. È il caso del Grace 1, petroliera iraniana bloccata a Gibilterra nelle acque territoriali spagnole. La magistratura del territorio d'Oltremare del Regno Unito ha convalidato il sequestro dell'imbarcazione che è sospettata di trasportare petrolio verso la Siria, in violazione degli accordi internazionali. Inoltre è stato disposto l'arresto del capitano e del vicecomandante della petroliera. Secondo alcuni esperti rappresenta una ritorsione per la vicenda dell'altra petroliera, quella britannica, a cui tre navi iraniane hanno tentato di bloccare il passaggio nello stretto di Hormuz. Per altri analisti, invece, la questione si lega alle sanzioni europee nei confronti di Damasco e quelle statunitensi verso l'Iran. 

Un carico da 200 milioni di dollari

Gran parte della questione passa da quella più ampia che coinvolge i due Paesi nell'ambito dell'accordo sul nucleare. Il braccio di ferro che si sta giocando sulla Grace 1, in chiave statunitense serve a mettere pressione a Teheran. Che ha fatto sentire la propria voce tramite il settore più conservatore del regime, Mohsen Rezaei, uomo nella cerchia dei consiglieri dell'ayatollah Ali Khamenei. Rezaei ha parlato apertamente di “atto di pirateria“. Per questo l'Iran replicherà “senza esitazione”. Inoltre ha precisato che “se la Gran Bretagna non rilascia la petroliera iraniana, è dovere delle autorità sequestrare una petroliera britannica”. Nella prima fase dello stallo Gibilterra aveva optato per un fermo di 72 ore, invece adesso è stato disposto il sequestro dell'imabrcazione per 14 giorni. L'autoritò giudiziaria sta inoltre procedendo con gli interrogatori dell'equipaggio, composto da 28 membri, che non è accusato di alcun reato. Le domande della magistratura intendono accertare quale sia la reale destinazione del carico. Che vale circa 200 milioni di dollari.  

Un rebus fatto di tensione

L'Iran ha fin da subito sostenuto che la petroliera fosse in acque internazionali, inoltre giovedì ha convocato l'ambasciatore britannico a Teheran, Rob Macaire. Gli stati europei finora hanno cercato di non far saltare l'accordo sul nucleare da cui il presidente statunitense Donald Trump si è sfilato. Ma adesso l'Iran accusa Londra di comportarsi con le stesse politiche aggressive del suo storico alleato. L'episodio riflette anche il deterioramento delle relazioni Iran e Regno Unito su una serie di altri dossier, a cominciare dal prolungato arresto di Nazanin Zaghari Ratcliffe, la anglo-iraniana detenuta nel carcere di Evin in Iran, dall'aprile 2016. 

Giuseppe China: