“Un secondo messaggio all’America”. Questo è il titolo del video di due minuti e 46 secondi diffuso nelle ultime ore dai miliziani dell’Isis. La ripresa mostra la decapitazione di Steven Sotloff, l’altro giornalista nelle mani degli jihadisti. Il 31 enne, rapito dalle forze dello Stato Islamico nel 2013 e compagno di cella di James Foley, era stato mostrato al termine del video del noto reporter, e la minaccia giunta dall’Is era quella che sarebbe stato lui la prossima vittima, se non fossero cessati i raid statunitensi sul nord dell’Iraq.
E i familiari l’avevano ben sentita a questa minaccia. Da qualche giorno, infatti, era partita la petizione sul sito della Casa Bianca che chiedeva al presidente di salvare la vita al figlio, mentre una settimana fa la madre di Sotloff aveva lanciato un appello allo Stato Islamico per la sua liberazione. Nel filmato, secondo quanto riferisce via Twitter il SITE Intelligence Group, i miliziani hanno minacciato anche di uccidere David Cawthorne Haines, l’ostaggio britannico che detengono da qualche mese. Nonostante il video stia già diventando virale, il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest ha sottolineato che “La casa bianca non è al momento in grado di confermare la veridicità della notizia data dal New York Times.
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