Il 18 settembre i votanti avranno tempo fino alle 24 per poter esprimere la loro opinione e, nel caso, per capovolgere la storia dopo 307 anni di unione. Gli ultimi dati scuotono gli ambienti dell’establishment, a cominciare da Londra. La prima reazione dalla City è stata quella di offrire una maggiore autonomia. Secondo la Bbc online, il cancelliere dello scacchiere britannico, George Osbourne, ha delineato per la Scozia una maggiore libertà in materia fiscale, di spesa pubblica e welfare in caso di voto contrario all’indipendenza. Un segnale di svolta nell’atteggiamento del governo che finora aveva cercato di non mostrare preoccupazioni. “Il nostro atteggiamento non cambia, conta il voto nel referendum”, ha continuato a ripetere il premier britannico David Cameron. Probabilmente sarà decisiva l’affluenza ma l’indicazione dei sondaggi di oggi accentua la tendenza e conferma che la battaglia sarà all’ultimo voto.