“La Scozia ha davanti a sé un’opportunità storica e non se la farà sfuggire”. Parola di Alex Salmond, premier scozzese e leader del partito indipendentista, che ha incontrato la stampa estera, tra cui il quotidiano italiano la Repubblica. “Le intimidazioni e il bullismo di Londra non serviranno a niente – ha evidenziato il capo del governo di Edimburgo – gli scozzesi capiscono bene che il referendum è un’opportunità storica di costruire un paese più prospero”.
I timori, espressi in questi giorni, sono quelli relativi all’economia. Ma per Salmond il problema non si pone: “abbiamo un pil pro capite più alto di Francia, Giappone e Gran Bretagna”. Per quanto riguarda la moneta, invece, il numero uno dei secessionisti ha sottolineato che: “gli scozzesi vogliono un’unione monetaria con l’Inghilterra. Sentono che Londra bluffa quando dice che ciò non èpossibile. Dopo il referendum ogni contenzioso verrà risolto attraverso un civile negoziato fra le due parti”.
Sul tavolo c’è anche la questione Europea. Ci si chiede in particolare se Bruxelles, a indipendenza avvenuta, possa pensare di escludere Edimburgo. “Non credo proprio, perché la Scozia – ha spiegato ancora Salmond – ha il 60 per cento delle riserve di petrolio e di gas d’Europa. Dubito che la Ue vorrebbe fare a meno di noi”.
Le dichiarazioni del premier scozzese arrivano il giorno dopo le parole della Regina Elisabetta II ad alcuni sudditi che la attendevano all’uscita della chiesa di Crathie, in Scozia, nei pressi del castello di Balmoral. Secondo il Telegraph la sovrana avrebbe invitato a “riflettere con molta attenzione” sul voto di giovedì, perché si tratterà di un “referendum molto importante”.