Il Mossad sembra prendere le distanze e addirittura remare contro al premier Netanyahu. L’intelligence israeliana infatti non concorda sulla necessità di nuove sanzioni all’Iran, in discussione al Senato Usa, e lo avrebbe fatto sapere ai membri del Congresso di Washington.
Una posizione totalmente agli antipodi rispetto alle intenzioni del primo ministro d’Israele che appoggia invece la bozza del senatore repubblicano Mark Kirk e del democratico Robert Menendez, nel quale è previsto un sensibile inasprimento delle sanzioni se l’accordo sul nucleare iraniano non dovesse essere siglato in via definitiva entro il 30 giugno.
Il segretario di stato John Kerry avrebbe citato lo stesso Mossad, secondo il quale ulteriori restrizioni commerciali “sarebbero come lanciare una bomba sul processo di pace”, un messaggio affidato alla delegazione americana in visita in Israele la settimana scorsa.
Il presidente americano Barack Obama ha già detto di essere pronto a porre il veto su qualsiasi legge contenente nuove sanzioni contro l’Iran, sostenendo che una simile mossa “assicurerebbe tutto tranne che far avanzare i negoziati”. Ma il leader del Congresso, il repubblicano John Boehner ha annunciato ieri di aver invitato Netanyahu a parlare al Congresso per convincere il legislatore Usa della necessità di nuove sanzioni contro l’Iran.