I combattimenti in Ucraina non cessano. L’accordo di tregua siglato appena dieci giorni fa per iniziativa del presidente ucraino Petro Poroshenko, è stato interrotto più volte. L’ultima questa mattina, quando 11 osservatori dell’Osce che sorvegliavano la zona del mercato Putilovka, sono finiti, loro malgrado, sotto il fuoco dei mortai.
Intanto i paesi Nato hanno cominciato ieri sera a rifornire armi a Kiev per contrastare gli attacchi dei separatisti filorussi nell’est dell’Ucraina. “Non ho il diritto di svelare gli specifici Paesi con cui abbiamo raggiunto tale accordo. Ma il fatto è che quelle armi sono già in viaggio verso di noi, questo è assolutamente vero, posso ufficialmente confermarvelo” questo quanto dichiarato pubblicamente dal Ministro della Difesa ucraino, Valeri Gheletei. L’Italia è tra i paesi fornitori e fonti assicurano che il pacchetto di assistenza militare che si sta predisponendo, comprende esclusivamente forniture di equipaggiamento non letali, giubbotti antiproiettili ed elmetti, in linea con quanto concordato con i Paesi partner.
Intanto al termine di un incontro trilaterale tra Ue, Russia e Ucraina, la Commissione Europea si dice predisposta ad una certa flessibilità verso l’Ucraina se Kiev ratificherà l’accordo con l’Unione Europea. Per il momento è stato posticipata l’entrata in vigore dell’accordo di libero scambio con l’Ue, che entrerà in vigore dal 31 dicembre 2015. Russia e Ucraina si impegnano a proseguire le trattative di pace, confermando che continueranno ad applicare il regime preferenziale agli scambi commerciali tra i due Paesi, partendo dalla questione del gas.