Scontri a fuoco fra le forze curde Peshmerga e l’esercito governativo di Baghdad, sostenuto da milizie a maggioranza sciita, a nord di Kirkuk. Lo riferisce la televisione curda irachena Rudaw, secondo la quale i combattimenti, in cui vengono impiegati anche mortai e artiglieria, sono cominciati quando le forze governative hanno attaccato le postazioni curde nel tentativo di avanzare sulla strada che da Kirkuk porta ad Erbil, nella regione del Kurdistan.
Una fonte militare di Baghdad ha detto che le forze governative sono entrate nella città di Altun Kopri, una cinquantina di chilometri a nord di Kirkuk, sulla strada verso Erbil. Altun Kopri si trova al di fuori del territorio della regione autonoma del Kurdistan e le forze governative avevano fatto sapere ieri che era l’ultima città che intendevano riprendere nell’offensiva che le ha già portate ad assumere il controllo di aree contese nel nord dell’Iraq occupate dai Peshmerga fin dal 2014. Attivisti iracheni hanno postato sui social media immagini dei soldati iracheni che entravano ad Altun Kopri, da dove apparentemente i curdi si erano già ritirati. La nuova avanzata governativa fa seguito a scontri avvenuti la notte scorsa a Kirkuk tra manifestanti curdi e miliziani sconosciuti da un lato e forze di sicurezza irachena dall’altro, che hanno provocato la morte di due dei manifestanti e un agente delle forze anti-terrorismo.
Il portavoce della Coalizione internazionale a guida Usa, Ryan Dillon, ha invitato le forze in campo a dare prova di moderazione per evitare “una escalation della crisi che potrebbe distrarre l’attenzione dalla guerra all’Isis, la principale minaccia all’Iraq e all’intera regione”. Dillon ha aggiunto di ritenere che gli scontri avvenuti tra esercito federale e curdi durante l’operazione delle forze di Baghdad per riprendere il controllo delle aree contese nel nord sono solo “il risultato di malintesi” tra le due parti, e ha sottolineato che la Coalizione sta avendo colloqui con entrambi. Il portavoce ha detto anche che la Coalizione non ha notizie che confermino la partecipazione all’operazione governativa di milizie sciite legate all’Iran e membri dei Guardiani della rivoluzione di Teheran.