Una cinquantina di persone sono state arrestate in seguito agli scontri e disordini tra gruppi di giovani manifestanti e forze dell'ordine verificatisi in varie città tunisine fino a tarda notte. Lo ha reso noto il portavoce del ministero dell'Interno, Khalifa Chibani, ribadendo che si è trattato di “bande di delinquenti con la finalità di saccheggiare e rubare proprietà pubbliche e private” che nulla hanno a che vedere con le proteste per il carovita.
Gli arresti
Diciotto persone sono state arrestate a Cité Ettadhamen e Intilaka, 16 a Kasserine e 10 a Gafsa. Tutti sono stati trovati in possesso di armi bianche, ha detto Chibani bollando come false le notizie circolanti in rete a proposito delle circostanze della morte di un 43enne a Tebourba, deceduto – secondo il ministero – non per essere stato colpito da un'auto della polizia ma arrivato in ospedale già in stato critico perché asmatico. Per accertare le cause della sua morte bisognerà comunque aspettare l'esito dell'autopsia.
Bilancio
A Cité Zouhour, nel governatorato tunisino di Kasserine, reparti dell'esercito schierati in serata hanno riportato la calma in città dopo una giornata di scontri e tensioni. Il portavoce del ministero ha stilato anche un parziale bilancio dei disordini: i manifestanti hanno attaccato il posto di polizia di El Battan alla Manouba bruciando l'ufficio del comandante, l'agenzia delle Finanze di El Gtar a Gafsa rubando una quantità di tabacchi lavorati, il deposito comunale di auto della regione rubando due autoveicoli e due moto, un supermercato a cité Intilaka nei pressi della capitale, il deposito comunale di El Bassatine a Kasserine rubando 34 moto.Lanciate anche alcune molotov a Kasserine: sei gli agenti feriti. A Tebourba i manifestanti hanno attaccato la sede della delegazione di governo incendiandone alcuni mobili, oltre ad aver tentato di attaccare una filiale bancaria e svaligiarne il bancomat.
Proteste
La protesta popolare era nata nei giorni scorsi contro l'ondata di aumento dei prezzi per l'entrata in vigore della finanziaria 2018, che ha introdotto maggiorazioni per carburanti, assicurazioni, servizi, un aumento dell'Iva dell'1%, e altre misure adottate dal governo per cercare di contenere la spesa pubblica.