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Scontri all'aeroporto di Tripoli: 16 morti

Violenti scontri armati si stanno svologendo all'aeroporto Mitiga di Tripoli. Lo riferiscono media libici ed internazionali. Lo scalo è attualmente bloccato. I combattimenti sarebbero iniziati all'alba, anche con colpi di artiglieria, quando un gruppo di uomini armati ha tentato di assaltare la prigione che si trova all'interno dell'aeroporto.

Combattimenti

Il bilancio provvisorio, secondo quanto riportato dai media locali, è di almeno 16 morti e 38 feriti. In mattinata il direttore dell'ospedale di Tripoli, Abdeldayem Al-Rabti, ha riferito alla tv libica Al Nabaa che tra le vittime ci sarebbero anche due civili. Gli scontri, secondo i media locali, vedono interessate due milizie legate al governo di Accordo nazionale libico e hanno causato la chiusura al traffico aereo dell'aeroporto internazionale. Il capo dell'Aviazione civile libica, Nasseraldin Shaeb, ha annunciato che tutti i voli diretti a Tripoli sono stati deviati su Misurata. Secondo le stesse fonti, gli scontri vedono impegnate la milizia Zamrina di Bashir Al Buqra e le forze di deterrenza speciali – Rada – di Tripoli di Hathem al Tajouri.

Stato d'emergenza

Il Consiglio di presidenza del governo di accordo nazionale libico ha condannato gli scontri. Nel comunicato il Consiglio parla di un'intrusione all'interno dello scalo aereo al fine di liberare alcuni militanti dell'Isis o di Al Qaeda detenuti in una prigione situata dentro l'aeroporto. “La risposta all'attacco denota l'allargamento della coesione tra le varie istituzioni deputate alla sicurezza dello Stato, che hanno riunito gli sforzi per rispondere all'assalto“, si legge. Il Consiglio presidenziale ha dichiarato lo stato di emergenza intorno all'area dell'aeroporto di Mitiga fino a quando le operazioni non si saranno concluse. 

Colloquio

Della situazione in Libia hanno discusso al telefono il premier italiano, Paolo Gentiloni, e il presidente russo, Vladimir Putin. Tra Roma e Mosca c'è convergenza, a quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, sull'evoluzione della crisi e sul comune impegno a contribuire ad una soluzione politica e alla progressiva stabilizzazione dell'area. Su questo dossier, continuano le stesse fonti, Gentiloni ha apprezzato il ruolo svolto dalla Russia nel quadro del Consiglio di sicurezza Onu. Secondo Serghiei Lavrov nel Paese nordafricano la “situazione sta andando lentamente nella giusta direzione”. “Noi come sapete – ha dichiarato il ministro russo degli Esteri – non abbiamo un ruolo importante nella soluzione libica. Come sapete, ha avuto luogo un incontro a Parigi tra il presidente del governo d'unità nazionale Al Sarraj e il generale Haftar. Sono stati raggiunti accordi promissivi la cui realizzazione in realtà poi si è fermata”. Secondo il capo della diplomazia di Mosca, “anche in Libia, come in altri conflitti, la Russia ha lavorato sin dall'inizio con tutte le parti senza eccezioni. Inizialmente i nostri partner occidentali puntavano solo su una parte, ma oggi  sono maggiormente consapevoli del fatto che senza l'unione attorno a un tavolo di tutte le figure chiave sarà difficile ottenere risultati“.

 

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