Quella di venerdì 26 settembre sembrava una classica protesta studentesca contro il Governo come ce ne sono state parecchie nell’ultimo anno a Guerrero, nel sud del Messico. Invece 57 ragazzi sono scomparsi nel nulla. A darne notizia sono state le autorità giudiziarie del luogo. Gli studenti della scuola agraria Raul Burgos, della città di Ayotzinapa, erano arrivati con diversi autobus nella città di Iguala per manifestare contro i tagli all’educazione. Ma poi alcuni di loro si sono scontrati con la polizia locale, che li accusavano di aver rubato degli autoveicoli parcheggiati lungo le strade. In pochi minuti la situazione è degenerata e la polizia locale ha cominciato a sparare contro gli studenti che scappavano per le vie del centro. Il bilancio finale degli incidenti è di sei morti – tre giovani della Scuola Normale, due membri della squadra di calcio Chilpancingo Hornets e una donna che viaggiava in un taxi – e 25 feriti accertati. Sono stati arrestati 22 agenti della polizia municipale accusati di aver sparato agli studenti.
Ma all’appello mancano altri 57 studenti che non sono rientrati a scuola, né dalle loro famiglie. Si sono volatilizzati nel nulla. Due giorni dopo l’incidente, ancora non si avevano notizie dei giovani scomparsi. Il governo di Guerrero ha avviato domenica una operazione di ricerca con gli elicotteri nella zona a nord dello Stato. Soldati e polizia hanno partecipato all’operazione di ricerca in diversi luoghi, tra i quali le caserme, le stazioni di polizia, gli ospedali e l’obitorio locale, ma senza risultati. L’unico dato sicuro finora è che gli studenti non hanno segnalato la loro presenza alla riunione convocata, nel fine settimana, dal Comitato Esecutivo di Ayotzinapa organizzata per fare un conteggio di coloro che erano sopravvissuti alla sparatoria e per pianificare una strategia di risposta.
Guerrero ha una lunga storia di violenza politica alle spalle, che in diversi momenti ha riguardato anche il mondo della scuola. Negli anni ’70 sorsero grandi gruppi di “guerriglieri delle montagne”, alcuni dei quali sono ancora attivi. Ma è stato anche teatro di controversie tra i cartelli della droga, come Sinaloa, il Beltran Leyva e La Familia Michoacana, che combattono per il controllo delle aree di produzione di oppio e marijuana nella regione. Qui si trova anche una delle sezioni militanti del Coordinatore Nazionale dissidente dei Lavoratori dell’Educazione (CNTE), che dallo scorso anno è in rivolta contro il governo a causa della nuova riforma dell’istruzione. Durante una manifestazione studentesca del 2011 sono morti due studenti a causa degli scontri con la polizia locale. Da allora le manifestazioni studentesche sono proseguite non sempre pacificamente, ma gli esperti dicono che l’incidente del fine settimana è il più grave di sempre.