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Schiaffo dell'Onu a Trump

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Con 128 a favore, 9 contrari e 25 astensioni l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato la risoluzione presentata da Yemen e Turchia che condanna il riconoscimento di Gerusalemme capitale d'Israele da parte dell'amministrazione Usa, guidata da Donald Trump

Furiosi

Il voto inciderà pesantemente sulle relazioni fra Washington e il Palazzo di Vetro, come aveva minacciato l'amasciatrice americana presso l'Onu Nikki Haley quando l'esito della consultazione sembrava scontato.  “L'America sposterà la sua ambasciata a Gerusalemme, ed è questa la cosa giusta da fare – aveva avvertito – Nessun voto farà cambiare questo proposito. Ma questo è un voto che gli Stati Uniti terranno a mente“.

Il mondo arabo

Soddisfatto il mondo arabo che auspicava un'ampia maggioranza sulla risoluzione. Il ministro palestinese degli Esteri, Riad al Malki, parlando all'Assemblea Onu aveva definito la decisione di Trump “un'aggressione alla nazione araba e ai mussulmani del mondo”. Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, da parte sua aveva aspramente criticato il presidente Usa e le sue minacce di tagliare i finanziamenti ai Paesi che si fossero opposti al riconoscimento di Gerusalemme. Parlando ad una cerimonia ad Ankara Erdogan aveva affermato di sperare, che nel corso della votazione alle Nazioni Unite sulla questione, agli Stati uniti venisse “impartita una lezione“. Erdogan aveva accusato Trump di essere alla ricerca di Paesi le cui “decisioni possano essere acquistate con i dollari“. Rivolgendosi direttamente al presidente americano aveva detto: “Signor Trump, non puoi comprare la volontà democratica della Turchia con i tuoi dollari. La nostra decisione è chiara”. E avevaaggiunto: “Mi rivolgo a tutto il mondo: non osate vendere la vostra lotta democratica e la vostra volontà per pochi dollari”. 

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