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SCHAEUBLE RILANCIA SULLA GREXIT TEMPORANEA: “SAREBBE LA SCELTA MIGLIORE”

Dopo l’approvazione da parte del Parlamento greco delle misure del piano che lo stesso premier Alexis Tsipras ha concordato con i membri dell’Eurozona, nella mattinata di oggi è tornato a riunirsi l’Eurogruppo per votare lo sblocco di fondi che andranno in aiuto al paese ellenico. Dopo le rassicurazione ricevute da Bruxelles, la Gran Bretagna ha deciso di togliere le sue riserve e si è dichiarata pronta a dare il suo via libera al prestito ponte da 7 miliardi di euro attraverso l’utilizzo dell’Efsm – European Financial Sabilisation Mechanism – ossi il Meccanismo europeo di stabilità.

Nonostante ci sia un accordo sulla necessità di stabilire prontamente un prestito ponte, sembra che i ministri delle Finanze dell’Eurogruppo non abbiano raggiunto un accordo perché è ancora in corso la discussione sulle modalità Ma una decisione deve essere presa rapidamente, in quanto si avvicina sempre di più la prossima scadenza che la Grecia dovrà fronteggiare, ossia quella del 20 luglio, quando dovrà rimborsare alla Banca Centrale Europea 3,5 miliardi di euro.

Ma la situazione è delicata in quanto per l’utilizzo dell’Efsm è necessario anche il via libera di un certo numero di Paesi che non aderiscono alla moneta unica, inoltre la decisione finale non spetta all’Eurogruppo, ma al Consiglio dei 28 membri e richiederà una decisione scritta.

Nel frattempo il ministro delle finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, ha comunicato di aver accolto positivamente la notizia dell’approvazione da parte del Parlamento greco dei piani di riforma stabiliti con i creditori internazionali. Ora, secondo il ministro delle finanze tedesco l’Eurogruppo probabilmente proporrà di riprendere le trattative sul pacchetto di aiuti da 80 miliardi di euro, con scadenza a tre anni. Ma anche così rimane il dubbio di molti economisti che la Grecia possa risolvere i suoi problemi senza un taglio del debito. Il “falco tedesco” spiega che un taglio del debito non è conciliabile con l’appartenenza del paese all’unione monetaria. Secondo lui la Grecia dovrebbe lasciare temporaneamente l’euro. Si creerebbero così le condizioni per cui i Paesi dell’euro possano “approfondire la loro cooperazione economica”.

Edith Driscoll

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