Le milizie di Misurata e le forze del Governo di accordo nazionale libico (Gna) del premier di Tripoli, Fayez al-Serraj, hanno lanciato una offensiva per cercare di riprendere le posizioni perse a vantaggio del generale Khalifa Haftar a Sirte, importante città e porto libico situato al centro del Golfo della Sirte. Ieri, le forze del generale Khalifa Haftar, secondo Al Arabiya, sarebbero entrate a Sirte scacciando le milizie che sostengono l'esecutivo del premier al-Sarraj occupando sia il porto sia l'aeroporto cittadini.
L'offensiva
La conquista della città situata circa 400 chilometri a est della capitale è fondamentale per la strategia di conquista del Paese intrapresa dall'uomo forte della Cirenaica. “Le milizie del Governo di accordo nazionale si ritirano da Sirte. L'Esercito arabo libico entra a Sirte”, si leggeva ieri in un tweet dell'emittente allnews al-Hadath del gruppo Al-Arabiya citando il proprio corrispondente. Secondo quanto riferito da fonti militari vicine al Gna, le truppe fedeli a Serraj sono riuscite ad avanzare lungo l'asse sud-est e a catturare diversi miliziani nemici. L'attacco a Sirte è arrivato poche ore dopo l'annuncio del presidente turco Recep Tayyip Erdogan dell’imminente arrivo dei soldati turchi in Libia a sostegno del Governo di Accordo Nazionale di base a Tripoli, per fornire aiuto militare al governo del premier al-Sarraj contro le truppe del generale Haftar, che da mesi tenta di conquistare la capitale libica. Un annuncio, quello di Erdogan, arrivato domenica sera a sorpresa, tre giorni dopo il voto del parlamento di Ankara che gli dava carta bianca, quando sembrava che potesse ancora prevalere la carta della diplomazia dopo. Non è escluso che a pesare nelle valutazioni di Erdogan possa essere stato l'attacco al collegio militare di Hadaba, a sud di Tripoli, un'esplosione – a giudicare da un video delle telecamere di sicurezza provocata da un missile – che sabato sera ha provocato decine di morti e di feriti, tutti ufficialmente aadetti di polizia. Questo, nonostante il generale della Cirenaica abbia categoricamente smentito di essere responsabile del raid che ha raso al suolo un'accademia militare del governo di unità nazionale, di fatto il punto di svolta in negativo delle ultime ore.