Il governo delle Filippine denuncerà sei responsabili dell'azienda Sanofi Pasteur nell'ambito di un'inchiesta sul decesso di alcuni bambini a cui era stato somministrato il vaccino Dengvaxia contro la febbre dengue, prodotto dal gruppo farmaceutico francese.
La vicenda
Il caso è scoppiato alla fine del 2017, dopo una campagna di vaccinazione pubblica che aveva coinvolto 837mila alunni. Sanofi aveva presentato Dengvaxia, il primo vaccino contro la dengue al mondo, come una svolta nella lotta contro la malattia trasmessa dalle zanzare, che ogni anno uccide centinaia di persone nell'arcipelago, per lo più bambini. Ma il gigante farmaceutico scatenò il panico verso la fine del 2017 annunciando che il vaccino avrebbe potuto peggiorare i sintomi dell'esposizione del virus nei pazienti che non erano mai stati infetti.
L'indagine
Manila sospese quindi la sua campagna di vaccinazione mentre centinaia di migliaia di genitori erano terrorizzati per i possibili pericoli per la salute dei propri figli. Le autorità filippine avevano annunciato un'indagine sulla morte di circa 10 bambini che erano stati sottoposti alla profilassi. Il dipartimento di Giustizia è convinto che ci siano motivi per perseguire i funzionari di Sanofi per “grave negligenza che ha portato alla morte”. Sanofi ha sempre contestato qualsiasi nesso causale tra le morti e il suo vaccino e si ritiene in “profondo disaccordo” con il processo nei confronti dei sei dipendenti. Il caso ha provocato un'ondata No Vax nel'arcipelago, la cui conseguenza è l'impennata di contagi da morbillo, malattia che dalla fine del 2018 ha provocato decine di morti.