Nuovi guai in famiglia per Benjamin Netanyahu. La moglie Sara è stata, infatti, incriminata per “truffa” e “abuso della fiducia“.
Le accuse
La decisione, resa nota dal ministero della Giustizia, è stata presa dalla procura al termine di una indagine di polizia. La coniuge del premier israeliano avrebbe utilizzato soldi pubblici per spese personali. Secondo i media locali, tra cui i quotidiano Haaretz e Yediot Ahronot, Sara Netanyahu è sospettata di aver ordinato da ristoranti di lusso pasti per un valore di circa 350mila shekel, pari a quasi 96.600 dollari, mettendoli in conto allo Stato. La moglie del premier, coinvolta in quello che i media hanno definito il “residence affair“, avrebbe avuto l'abitudine di ordinare pasti a ristoranti super stellati pur avendo a disposizione un cuoco e un intero staff in cucina messo a disposizione dallo Stato.
L'indagine
La donna, scrive il magistrato secondo quanto ne riferisce Haaretz, sarebbe stata ben consapevole delle violazioni, e anzi avrebbe tentato di nasconderle falsificando i documenti che registravano le portate. Avrebbe poi costretto alla complicità nel reato il sovrintendente alla residenza, Meni Naftali, e un altro dipendente, Meir Cohen, chiedendo loro di celare il viavai di piatti fatti ordinare all'esterno. L'indagine, cominciata nel 2015 quando l'Authority incaricata di controllare i conti dei servitori dello Stato mise nel mirino le spese della coppia Netanyahu, ha avuto una svolta lo scorso anno, con il preannuncio dell'incriminazione da parte del procuratore generale Avichai Mendelblit. Insieme con Sara Netanyahu èstato incriminato Ezra Saidoff, ex vice direttore dell'ufficio del primo ministro.