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Sanzioni contro i pretoriani di Kabila, il governo della Rdc farà ricorso all’Onu

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Kinshasa protesta contro le sanzioni irrogate da Stati Uniti e Unione Europea nei confronti di alcuni alti funzionari del Paese. “Sono illegali secondo il diritto internazionale” ha ringhiato il ministro della Comunicazione, Lambert Mende, annunciando che il governo africano è pronto a presentare ricorso contro le misure al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e in diverse corti europee, nonostante le stesse abbiano incassato il plauso dell’Osservatorio Onu per i diritti umani.

 

La scorsa settimana l’ufficio per il Controllo dei beni esteri del Dipartimento del Tesoro Usa ha inflitto sanzioni a Evariste Boshab (ministro dell’Interno) e Kalev Mutondo (dg dell’Agenzia dell’Informazione), accusandoli di ritardare il progresso politico della Rdc, reprimendo l’opposizione politica anche ricorrendo alla violenza. “Il governo congolese continua a minare i processi democratici e a reprimere i diritti politici e le libertà del popolo congolese, mettendo a rischio la stabilità e la prosperità del Paese” ha detto Adam Szubin, sottosegretario per il Terrorismo e l’intelligence finanziaria. “Questi provvedimenti colpiscono singoli individui per far cambiare loro atteggiamento e assicurare un futuro migliore ai congolesi” ha spiegato.

Secondo Boshab e Mutondo sono uomini chiave del presidente Kabila che starebbe puntando a prolungare al suo mandato ben oltre il 19 dicembre, quando dovrebbe concludersi secondo quanto previsto dalla costituzione della Rdc. Il The Citizens racconta che il ministro dell’Interno a gennaio 2015 ha presentato una proposta di riforma della legge elettorale che consentirebbe a Kabila di raggiungere questo risultato. E per ottenere una rapida approvazione del ddl avrebbe tentato di corrompere i membri dell’Assemblea nazionale. Successivamente, violando i limiti del proprio ufficio, ha commissariato tutte le province di nuova creazione, impedendo così lo svolgimento di elezioni democratiche. Infine avrebbe ordinato a tutti i dirigenti accusati di sostenere l’opposizione o di aver appoggiato le manifestazioni contro il governo di lasciare i propri incarichi.

Mutondo, invece, secondo Washington, avrebbe messo sotto pressione alcuni funzionari statali per assicurare la vittoria dei partiti di maggioranza che sostengono l’attuale presidente. Avrebbe poi ordinato di tenere sotto stretta sorveglianza i leader della minoranza, di impedire ogni mobilitazione di protesta e di arrestare e torturare diversi oppositori politici. Mutondo è infine accusato di contrabbando di minerali.

Le sanzioni colpiscono anche altri pezzi da novanta del governo Kabila. Tra questi il comandante della Guardia Repubblicana, Ilunga Kampete (avrebbe pianificato, diretto e commesso atti qualificati come “gravi violazioni dei diritti umani) e il direttore del Servizio nazionale d’intelligence, Roger Kibelisa (avrebbe minato lo stato di diritto).

 

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