“Gli atti d’amore del Papa dovrebbero ispirarci come americani e dovremmo ascoltare il suo appello per l’accoglienza dei rifugiati a braccia aperte”. Lo si legge sull’account twitter di Bernie Sanders, candidato democratico per la corsa alla nomination per la Casa Bianca, in riferimento alla visita di ieri di Papa Francesco nell’isola di Lesbo, in Grecia.
Sanders ha avuto un breve incontro in Vaticano con il Pontefice poco tempo fa. Il miliardario newyorkese era già in volo di ritorno negli Usa quando era arrivata la conferma di un suo, pur breve, incontro con papa Francesco. Secondo il senatore “socialista”, quel breve colloquio non fu un “fatto politico” ma un “gesto di cortesia”, come poi specificato anche dallo stesso Bergoglio.
Sanders aveva riferito di aver detto al Papa: “Apprezzo moltissimo l’incredibile ruolo che sta svolgendo su questo pianeta nel discutere tematiche sulla necessità di una economia basata sulla moralità, non sull’avidità”. Il senatore americano aveva poi definito il Santo Padre “uno dei personaggi straordinari non solo nel mondo di oggi, ma nella storia moderna del mondo”.
L’incontro era avvenuto nella hall di Casa Santa Marta ed era durato circa cinque minuti. “Quando sono uscito era lì, – ha raccontato Francesco – Sanders alloggiava a Santa Marta e sapeva a che ora sarei uscito. Ho salutato lui e la moglie, una stretta di mano e niente di più. Si chiama educazione”. “Se qualcuno pensa che dare un saluto è immischiarsi in politica è il momento di cercare uno psichiatra”, ha chiarito poi il Pontefice sul volo di ritorno da Lesbo.
Anche Sanders ha fatto la sua precisazione, affermando che il viaggio in Vaticano non è stato un tentativo di compiacere l’elettorato cattolico, ma una dimostrazione di ammirazione per il Pontefice. La campagna elettorale per le presidenziali Usa deve affrontare adesso il giudice più difficile da convincere, lo Stato di New York, con Manhattan divisa tra le due anime Dem, il magnate e l’ex first lady. Senza dimenticare Trump, il “mastino” repubblicano.