Dall'Arabia Saudita arriva una storica apertura nei confronti di Israele. Mohamed bin Salman, figlio dell'attuare monarca ed erede al trono del regno, si è detto convinto del “diritto” degli israeliani ad avere un “proprio Stato“.
L'intervista
In un'intervista alla rivista statunitense The Atlantic e rilasciata durante il suo lungo tour negli Stati Uniti, dove si trova ancora in visita, il principe ha assicurato di non avere “nessuna obiezione” religiosa sull'esistenza di Israele. “Credo che ogni persona, ovunque sia, abbia il diritto di vivere in una nazione pacifica. Credo che palestinesi e israeliani abbiano il diritto di avere la propria terra“, ha aggiunto bin Salman nell'intervista che è stata concessa prima delle recenti violenze avvenute nella Striscia di Gaza, che hanno provocato quasi 20 vittime tra i palestinesi. Il giovane principe 32enne ha poi spiegato che le uniche “preoccupazioni religiose” dei sauditi riguardano il destino della Spianata delle Moschee a Gerusalemme est, annessa da Israele, che e' il terzo sito più sacro dell'Islam, e “i diritti dei palestinesi”. “Il nostro Paese non ha problemi con gli ebrei”, ha osservato il figlio di re Salman.
Scontri
Per oggi è, intanto, prevista la riunione della Lega Araba al Cairo sulle proteste palestinesi avvenute la scorsa settimana nella striscia di Gaza e represse nel sangue dall'esercito israeliano. L'incontro sarò presieduto proprio dall'Arabia Saudita ed è stata richiesto dalla stessa Autorità Nazionale Palestinese. Venerdì scorso, le truppe israeliane hanno aperto il fuoco su migliaia di palestinesi che si erano radunati nei pressi della recinzione che separa la Striscia di Gaza da Israele, provocando la morte di 17 palestinesi e il ferimento di quasi 2.000 persone. Diverse organizzazioni per la tutela dei diritti umani hanno accusato l'esercito di Tel Aviv di uso sproporzionato della forza, e sia il segretario delle Nazioni Unite Antonio Gutierres che la responsabile della politica estera dell'Unione europea, Federica Mogherini, hanno richiesto un'indagine indipendente sui fatti. Ma il governo di Israele si è rifiutato di aprire un'inchiesta in merito, accusando il movimento armato palestinese Hamas di aver provocato gli scontri.