L'incubo Novichok a Salisbury si è dissolto nell'arco di poche ore. Una coppia aveva accusato un malore in un ristorante italiano della città inglese dove lo scorso 4 marzo l'agente nervino fu usato per avvelenare l'ex spia russa Serghei Skripal e la figlia Yulia.
Paura
A scopo precauzionale il ristorante era stato chiuso e le strade circostanti transennate dalla polizia per scongiurare il rischio di una diffusione della presunta contaminazione. L'allerta, scattato domenica sera, aveva fatto piombare nuovamente nel panico la piccola cittadina, che da settimane è al centro di una delle più enigmatiche “spy story” degli ultimi anni. Al ristorante erano piombate quattro ambulanze, il ristorante è stato chiuso e alcune strade circostanti erano state transennate. La polizia ha fatto sapere che la coppia, un uomo di una quarantina d'anni e una donna di qualche anno più giovane, trasportata in ospedale vi rimarrà sotto osservazione. Successivamente sono state le stesse forze dell'ordine a comunicare che “non c'è niente che faccia pensare” al micidiale agente tossico.
Il caso
La Gran Bretagna da mesi accusa la Russia di aver organizzato l'attacco all'ex spia doppiogiochista del Kgb. Ma Mosca nega con forza ogni coinvolgimento e anzi vorrebbe essere resa partecipe dell'inchiesta. Il tentato avvelenamento degli Skripal ha avuto uno strascico: qualche settimana dopo, è morta una donna, Dawn Sturgess, ricoverata in condizioni critiche all'ospedale di Salisbury insieme al compagno Charlie Rowley per avvelenamento da Novichok. I due erano stati trovati svenuti il 30 giugno nella loro casa di Amesbury, nella contea di Wiltshire, a pochi chilometri da Salisbury. Successivamente è venuto alla luce che l'agente nervino era nascosto all'interno di una bottiglia di profumo che l'uomo aveva trovato e regalato alla compagna, che poi non ce l'ha fatta.