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Salgono a 37 le vittime di Harvey, esplosioni in un impianto chimico del Texas

E’ salito a 37 morti il bilancio dell’uragano Harvey che sta flagellando il sud degli Stati Uniti. Lo riporta la Bbc. Le autorità della contea di Harris, nella quale si trova Houston, la città più devastata dall’alluvione, hanno confermato altri 6 decessi collegati agli effetti della tempesta. Hanno aggiunto che sono necessarie le autopsie su altre 8 persone per verificare se la loro morte sia collegata all’uragano.

Due esplosioni, intanto, secondo la Bbc online, si sarebbero verificate nell’impianto della Arkema nella cittadina di Crosby, alle porte di Houston. Colonne di fumo nero si starebbero sollevando dalla struttura. A causa delle forti piogge il sistema di refrigerazione dei composti chimici stoccati nell’impianto aveva smesso di funzionare e secondo gli esperti a questo punto non c’era modo di prevenire un incendio. Le attività di produzione nell’impianto erano state interrotte già venerdì scorso, prima che Harvey toccasse terra, ma sulla cittadina si sono rovesciati 102 centimetri di pioggia che hanno allagato la zona in cui sorge la fabbrica ed hanno interrotto la fornitura di energia elettrica. Fuori uso anche i generatori di corrente.

Per i prossimi giorni c’è il rischio di nuove inondazioni ma meno catastrofiche di quelle che hanno messo in ginocchio Houston e il Texas del sud. In seguito Harvey dovrebbe indebolirsi ed essere ulteriormente declassato da tempesta tropicale a depressione tropicale. Continuano intanto le donazioni delle grandi aziende (anche la Disney) e delle star (ultima l’attrice Sandra Bullock con 1 milione di dollari).

Resta la preoccupazione per i due bacini idrici ad ovest, che hanno ricevuto da 81 a 89 cm di pioggia, ma ora il livello dell’acqua sembra crescere meno del previsto, scongiurando il pericolo di tracimazione dalle dighe. Le autorità sanitarie hanno invitato a fare il richiamo della vaccinazione antitetano per i rischi legati alla diffusione delle infezioni, anche per le possibile perdite del sistema fognario, e alla carenza di cibo sicuro e acqua potabile. Monito pure contro i morsi dei rettili, alla ricerca di posti asciutti.

C’è inoltre un allarme per i pericoli di inquinamento causati dalle sostanze fuoriuscite dalle raffinerie gestite da Exxon, Shell e altre compagnie petrolifere, danneggiate dalle piogge torrenziali. Alcune di queste sostanze, come il benzene, sono classificate come cancerogene. La chiusura degli impianti texani, che rappresentano circa un quarto della capacità di raffinazione Usa, sta creando anche un serio danno economico, ripercuotendosi sui mercati e rallentando la crescita dell’economia americana di almeno lo 0,2% nel terzo trimestre, dopo il balzo del 3% nel secondo.

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