Lo storico accordo sul nucleare tra i Paesi 5+1 e l’Iran è realtà. Una “vittoria della Repubblica islamica”, ha dichiarato il presidente iraniano Hassan Rohani intervistato sulla rete tv Usa “Cbs”, aggiungendo di essere fiducioso che il Parlamento iraniano e il Consiglio Supremo per la Sicurezza Nazionale approveranno l’accordo. Il presidente ha sottolineato la sua soddisfazione anche durante una riunione di gabinetto trasmessa dalla televisione di Stato “Nessuno può dire che l’Iran si è arreso”, ha chiarito. “L’accordo è una vittoria legale, tecnica e politica per l’Iran. L’Iran non sarà più chiamato una minaccia mondiale”.
“Nessun accordo è perfetto, c’è sempre un compromesso”, ha aggiunto Rohani, parlando del lungo negoziato e delle “difficoltà di preservare alcune delle nostre linee rosse”, le condizioni principali poste da Teheran alle 6 potenze mondiali. “C’è stato un momento in cui abbiamo dubitato che si potesse raggiungere un’intesa”, ha ammesso il capo di Stato iraniano, sottolineando che si tratta di “un accordo storico di cui gli iraniani saranno orgogliosi per le generazioni a venire”.
Secondo Obama l’accordo siglato a Vienna – dopo 18 giorni di colloqui con la squadra di negoziatori iraniani – “Taglia all’Iran ogni singola via di accesso alla bomba nucleare”. “Senza l’accordo – ha spiegato – quelle vie sarebbero rimaste aperte”. Inoltre, “sarebbe ben più alto il rischio di una guerra in Medio Oriente, con il rischio di una corsa agli armamenti atomici nell’area”. Il primo presidente di colore ha voluto personalmente ringraziare Putin per il sostegno dato durante i negoziati. In serata è infatti arrivata la chiamata della Casa Bianca al Cremlino. “Grazie per il ruolo significativo giocato dalla Russia per il raggiungimento di una pietra miliare come l’accordo con l’Iran”, ha detto Obama.
Per dare il via all’attuazione dell’accordo sul programma nucleare iraniano adesso “ci vorranno circa quattro mesi a partire da ora”, ha detto il ministro degli Esteri Mohammed Javad Zarif atterrando a Teheran di ritorno dalla capitale austriaca.: “Prenderemo le misure che ci spettano e loro faranno la propria parte”. L’accordo, a suo giudizio, mette fine a una “crisi costruita” in modo artificiale.