Prove di dialogo tra Iran e Paesi del Golfo,Ā storicamente divisi. Decisiva, in questo senso, potrebbe essere la visita che Hassan Rohani compirĆ in Kuwait e Oman. Il viaggio del leader di TeheranĀ si presenta infatti come la prima spinta alla riconciliazione con ilĀ mondo arabo, nel tentativo di colmare le lacune diplomatiche che caratterizzano i rapporti tra le due sponde del Golfo Persico. Kuwait e Oman sono i due Paesi componenti del Consiglio di cooperazione del Golfo (Gcc) con i quali l’Iran ha avuto negli ultimi tempi un dialogo abbastanza costruttivo e che potrebbero costituire un “ponte” per la ripresa dei rapporti tra i vertici iraniani e il Gcc.
Con questo intento Rohani incontra a Muscat il sultano Qaboos bin Said Al Said prima di dirigersi verso il Kuwait, dove ha in agenda colloqui con l’emiro Sheikh Sabah al-Ahmad al-Sabah. Il viaggio ĆØ stato programmato a distanza di appena due settimane dalla visita a Teheran del ministro degli Esteri del Kuwait, sceicco Sabah Khaled al-Sabah, arrivato nella capitale iraniana dopo una lunga assenza per consegnare un messaggio a Rohani contenente la richiesta di porre una “base di dialogo” tra gli Stati arabi e l’Iran.
Nei giorni scorsi, inoltre, il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, aveva dichiarato che l’Iran ĆØ pronto al dialogo con il Consiglio di cooperazione del Golfo. Una dichiarazione raccolta subito e positivamente dal vice ministro degli Esteri kuwaitiano, Khaled al-Jarallah: “E’ quello che stiamo cercando”, aveva risposto. Per Hamid Aboutalebi, vice capo della segreteria del presidente iraniano, “l’iniziativa di Rohani di accettare l’invito dei leader di Oman e Kuwait segnala la necessitĆ di amicizia islamica e il restauro dei legami regionali” che potrebbero portare a un maggior dialogo e distensione nell’intricata e infiammata situazione del Medio Oriente.
Ma il nodo piĆ¹ grande resta la tensione tra Teheran e Riad. Una situazione di contrasto tra le due potenze dell’area che si protrae dal 1980, dopo l’invasione dell’Iran da parte dell’Iraq di Saddam Hussein, ma che si ĆØ deteriorata negli ultimi anni fino alla rottura dei rapporti diplomatici, all’inizio dell’anno scorso, dopo l’esecuzione a Riad dello sceicco sciita Nimr al-Nimr e del conseguente assalto di folle di iraniani inferociti all’ambasciata saudita a Teheran.