Theran si scaglia contro quelle potenze mondiali che hanno finanziato il terrorismo islamico. E lo fa per bocca di Hassan Rohani, intervenuto all’assemblea delle Nazioni Unite. “Tutti coloro che hanno avuto un ruolo nel finanziamento e nel sostegno di questi gruppi – ha detto il presidente dell’Iran- devono riconoscere i loro errori e chiedere scusa non solo alla generazione passata, ma anche a quella futura”. Per le nazioni arabe l’inarrestabile ascesa dell’Isis è una minaccia che, oltretutto, scredita davanti al mondo la religione Islamica.”Sono stupito – ha spiegato- che questi gruppi di assassini si definiscano islamici. I media occidentali ripetono queste false affermazioni, che provocano l’odio di tutti i musulmani”. Rohani è preoccupato soprattutto da quella che sembra un’ondata inarrestabile. “Da est a ovest, gli estremisti minacciano i nostri quartieri ricorrendo al sangue e alla violenza. Non parlano un’unica lingua, non sono di un unico colore né di un’unica nazionalità, sono arrivati in Medio Oriente da tutto il mondo”.
Secondo Rohani bisogna “Diffondere giustizia e sviluppo e non permettere la distorsione degli insegnamenti divini per giustificare brutalità e crudeltà”. Facendo poi riferimento alla crisi siriana il capo di Stato iraniano ha evidenziato che “l’esperienza della creazione di al-Qaeda, dei Talebani e dei moderni gruppi estremisti ha dimostrato che non si possono usare queste organizzazioni per contrastare una nazione rivale” e nello stesso tempo “restare impermeabili alle conseguenze della crescita dell’estremismo. La ripetizione di questi errori, malgrado queste gravose esperienze, è sconcertante”.
La presidenza di Rohani segue quella di Mahmud Ahmadinejad che, avviando la creazione di centrali nucleari, aveva destato le preoccupazioni dell’Occidente e, in particolare, quelle di Israele e degli Usa. Sul punto l’attuale leader iraniano è stato chiaro. Theran è determinata a sviluppare il suo “il suo programma nucleare pacifico”, incluso “l’arricchimento dell’uranio”, e a disporre di “tutti i suoi diritti al nucleare sul territorio della Repubblica islamica nel rispetto della legge internazionale”. A tal proposito, in ogni caso, Rohani ha aperto alla possibilità di un accordo che sarebbe “nell’interesse di tutti, soprattutto delle nazioni della regione