Una legge superflua e forse anche controproducente, così il presidente israeliano Reuven Rivlin ha preso le distanze dalla decisione del premier Benyamin Netanyahu di sottoporre alla Knesset una legge per ribadire che Israele è lo Stato nazionale del popolo ebraico. La preoccupazione di Rivlin è che “si venga a creare una gerarchia nuova e differente fra l’essenza di Israele come Stato nazionale del popolo ebraico e la sua essenza di Stato democratico”. E questo porterebbe con sé una percezione lontana dal senso di uguaglianza sulla base del quale la stessa nazione è stata fondata: “I padri fondatori – ha spiegato il capo dello Stato in un intervento pubblico – lo avevano ben compreso. Questo deve essere il nostro spirito nazionale”.
Solo poche ore prima dell’intervento di Rivlin Netanyahu aveva ribadito la necessità di approvare al più presto la legge in questione: una garanzia, a suo dire, per ogni futuro accordo con i palestinesi. Di fatto però l’Olp ha già chiarito che una simile decisione rischia di minare la pace e la formula “due Stati per due popoli”. Ad ogni modo la votazione è prevista per la prossima settimana.