Si è aperto oggi a Londra il summit dei 21 ministri degli Esteri della coalizione anti-Isis, alla quale partecipano il segretario di Stato Usa, John Kerry, e il titolare della Farnesina, Paolo Gentiloni. Sono rappresentate anche varie organizzazioni come l’Ue e l’Onu. A Lancaster House, a due passi da Buckingham Palace, si sono incontrati i capi delle diplomazie dei Paesi occidentali e arabi più coinvolti nella lotta agli jihadisti dell’autoproclamato Califfato islamico. I risultati verranno poi presentati in una conferenza stampa al Foreign Office britannico. In particolare, saranno presenti i ministri degli Esteri di Usa, Regno Unito, Australia, Bahrein, Belgio, Canada, Danimarca, Egitto, Francia, Germania, Iraq, Italia, Giordania, Kuwait, Norvegia, Paesi Bassi, Qatar, Arabia Saudita, Spagna, Turchia, Emirati Arabi.
“Credo che sia una sfida, una sfida per tutti noi, la sfida dei nostri tempi. Dobbiamo aumentare gli sforzi, dobbiamo essere pronti e chiari su quello che è in gioco”. Ha detto il segretario di Stato americano, John Kerry prima di partecipare al meeting. Le forze dell’ordine e le agenzie dell’intelligence, ha notato Kerry, si sono unite in una maniera “incredibilmente efficace” per lottare contro il terrorismo. Il segretario ha ammesso che le cellule terroristiche preparano gli attentati per “anni”.