Gli ombrelli colorati di Occupy Central hanno resistito giorno e notte per sei settimane. Le richieste dei manifestanti, quelle per una democrazia che sia reale e non circoscritta dai vincoli delle élite, sono rimaste invariate sia di fronte alle risposte antisommossa della polizia, sia di fronte all’indifferenza del governo di Hong Kong. Ma a non esser cambiata è anche la riluttanza al dialogo di Leung e questo “faccia a faccia” tra popolo e amministrazione sembra essersi concluso questa mattina. E vincitrice è la classe dirigente: la polizia di Hong Kong ha rimosso tutte le barricate erette nei giorni scorsi dai manifestanti in due aree tra cui Queensway, zona in cui si trovano gli uffici del governo. Testimoni affermano che da poco prima dell’alba centinaia di forze dell’ordine hanno iniziato l’opera di rimozione partendo da Causeway Bay, uno dei punti nevralgici della grande protesta, che reclama da ormai un mese elezioni veramente libere nel 2017 e le dimissioni del capo del governo C.Y. Leung, considerato un “burattino” di Pechino.
I testimoni precisano che gli agenti erano armati di seghe elettriche con le quali hanno spezzato i blocchi di cemento che gli insorti avevano usato per rafforzare le barricate. I quartieri di Admiralty, dove si trova Queensway, Causeway Bay e quello di Mongkok sulla penisola di Kowloon, hanno visto spegnersi definitivamente le occupazioni.