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Rilasciati i due reporter detenuti

I due giornalisti della Reuters detenuti in Myanmar perché accusati di aver violato il segreto di Stato diffondendo informazioni sulla persecuzione dei Rohingya sono stati rilasciati dopo oltre 500 giorni di carcere.

Liberi

La liberazione di Wa Lone e Kyaw Soe Oo, detenuti nel penitenziario Insein di Yangon, è avvenuta questa mattina (ora locale). La scarcerazione è avvenuta nell'ambito di un provvedimento di amnistia concessa dal presidente Win Myint che ha riguardato circa 6.520 detenuti in tutto il Paese. I due, che per le loro inchieste sono stati insigniti del premio Pulitzer, erano stati arrestati nel 2017, con l'accusa di aver divulgato informazioni sensibili riguardanti la sicurezza nazionale.

Ringraziamenti

“In carcere e in giro per il mondo le persone ci volevano liberi. Vorrei ringraziarli per tutto – ha dichiarato Wa Lone mentre lasciava il penitenziario – sono davvero felice, emozionato, di rivedere la mia famiglia e i colleghi. Non vedo l'ora di tornare nella mia redazione“. Il capo redattore della Reuters, Stephen Adler, ha parlato dei due come di “coraggiosi, simbolo della libertà di stampa a livello mondiale”. Si lui che l'agenzia, ha spiegato, “abbiamo appreso con favore la notizia del loro rientro”. 

L'avvocato

Soddisfatto l'avvocato Amal Clooney, difensore dei reporter. “Da quando mi è stato affidato questo caso, più di un anno fa – ha raccontato – sono stato testimone dell'incredibile determinazione con cui Reuters, in particolare Steve Adler e il consigliere capo Gail Gove, si è impegnata per assicurare giustizia ai coraggiosi reporter Wa Lone e Kyaw Soe Oo. E' stimolante vedere un'agenzia di stampa impegnata a proteggere due uomini innocenti e la professione giornalistica”. Per Clooney “è stato un onore rappresentare Reuters e i due giornalisti in questo caso. Spero che il loro rilascio rappresenti un segnale sul fronte della libertà di stampa in Myanmar“.

Simboli

Il processo e la successiva detenzione di Wa Lone e Kyaw Soe Oo sono stati seguiti in tutto il mondo. Numerosi esponenti della comunità internazionale ne hanno chiesto il rilascio. Il doppio pollice all'insù con cui Wa Lone si è mostrato durante le udienze è diventato un simbolo per tanti giornalisti. 
 

Francesco Volpi

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