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RIFORMA DEL LAVORO IN FRANCIA, NELLA NOTTE NUOVI SCONTRI A PARIGI

Migliaia di persone sono scese in piazza in molte cittĆ  francesi per protestare contro la mano dura del governo che ha deciso di promulgare la riforma sul lavoro saltando il passaggio parlamentare per l’approvazione della nuova legge. I francesi hanno risposto all’appello del movimento “Nuit debout” e si sono organizzati in proteste in molte cittĆ  del Paese d’Oltralpe. In alcuni casi si sono verificati anche scontri con la polizia.

A Parigi varie centinaia di persone hanno manifestato davanti all’edificio dell’Assemblea e bloccato la circolazione sul ponte della Concorde, di fronte a un imponente schieramento di polizia. Tra le mille e le duemila persone sono scese in piazza a Tolosa, dove ci sono stati scontri con la polizia, con lanci di pietre a cui gli agenti hanno risposto con i lacrimogeni: feriti alla testa due manifestanti, mentre la polizia ha dovuto smentire di aver usato i manganelli. E ancora in centinaia hanno manifestato a Lione, Lilla, Marsiglia, Strasburgo e Tours, dove la circolazione di bus e tram ĆØ stata bloccata per un’ora e mezza.

Due cortei a Nantes, dove la serata si ĆØ conclusa tra le violenze. I manifestanti hanno tentato di rompere i vetri del municipio, dove siede un sindaco socialista, e hanno lanciato bottiglie sulla polizia, che ha risposto con i lacrimogeni. Verso mezzanotte per una mezz’ora ĆØ stata vera guerriglia tra i manifestanti che tentavano di costruire una barricata e e gli agenti. E ancora proteste a Rennes e disordini a Caen, dove secondo la polizia una quarantina di persone avrebbero “saccheggiato” gli uffici del Partito socialista locale. A Grenoble feriti sei poliziotti negli scontri seguiti a una manifestazione di quasi un migliaio di persone. E ancora a Montpellier, bruciati bidoni dell’immondizia e un fermo.

Il movimento Nuit debout ĆØ nato il 31 marzo al termine di una manifestazione contro la “loi travail”. Da allora i manifestanti si riuniscono ogni sera in Place de la RĆ©publique a Parigi. Il governo domani dovrĆ  sottoporsi nell’aula dell’Assemblea nazionale al voto sulla mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni, il cui esito non ĆØ scontato: la parte del partito socialista che non gradisce la riforma del lavoro e la forzatura di Valls potrebbe infatti schierarsi contro l’esecutivo.

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