Il ricorso alla Corte dell'Aja contro i presunti crimini israeliani negli insediamenti in Cisgiordania potrebbe costare caro all'Autorità nazionale palestinese (Anp). Secondo il Times of Israel gli Stati Uniti starebbero pensando di sanzionare l'organizzazione guidata da Abu Mazen.
La legge
Ciò in virtù di una legge americana del 2015 che autorizza gli Usa ad adottare misure ritorsive laddove Ramallah dovesse perseguire Tel Aviv davanti alla Corte penale internazionale (Cpi). La stessa norma prevede anche la chiusura della missione diplomatica palestinese negli Stati Uniti, gestita dall'Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp). “Stiamo rivedendo questo ultimo sviluppo per determinare se richiede cambiamenti nello stato operativo dell'ufficio dell'Olp a Washington”, ha confermato al quotidiano israeliano un portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti.
Il ricorso
Ieri, il ministro degli Esteri palestinese, Riad Maliki, si è recato a L'Aja, nei Paesi Bassi, per chiedere al procuratore della Corte penale internazionale, Fatou Bensouda, di aprire un'indagine immediata sugli insediamenti israeliani nei territori palestinesi e sui “gravi crimini” commessi dallo stato ebraico. Maliki ha consegnato al magistrato un dossier in proposito. Secondo il governo israeliano, si tratta di una “mossa cinica, senza validità legale”, voluta dai palestinesi per “sfruttare l'organismo internazionale a scopo politico”. La Casa Bianca ha invitato le parti a tornare al tavolo delle trattative di pace, bollando come inutile la denuncia alla Corte de L'Aja, al fine di trovare una soluzione negoziata al conflitto.