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sabato 11 Gennaio 2025

Rex Tillerson ad Ankara: โ€œTurchia partner chiave nella lotta allโ€™Isisโ€

โ€œLa Turchia รจ un partner chiave per la lotta allโ€™Isis, dentro e fuori i confini della Siriaโ€, ma โ€œci sono scelte difficili da fareโ€ sulle โ€œtatticheโ€ per combattere il sedicente Stato islamico. Lo ha detto il segretario di Stato Usa, Rex Tillerson, ad Ankara durante il faccia a faccia con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.

Una visita che non basta a colmare la distanza tra Ankara e Washington, allontanando sempre di piรน lโ€™ipotesi di una partecipazione turca allโ€™offensiva su Raqqa, la โ€œcapitaleโ€ siriana dellโ€™Isis. Sul sostegno americano ai curdi-siriani, il nuovo segretario di Stato Usa non promette la svolta sperata da Erdogan. Una convergenza che manca anche sul futuro politico della Siria: โ€œLa permanenza di Assad nel lungo termine dovrร  essere decisa dal popolo sirianoโ€, dice Tillerson. Ma la sua presenza, a sole due settimane dal cruciale referendum sul presidenzialismo, รจ un nuovo segnale di attenzione dellโ€™amministrazione americana per il ruolo della Turchia, dove aveva giร  inviato il capo della Cia, Mike Pompeo, e quello delle forze armate, il generale Joseph Dunford. Una missione utile anche a preparare il primo faccia a faccia tra Erdogan e Donald Trump, atteso a maggio.

Ankara insiste sulla necessitร  di sostenere gli โ€œattori legittimiโ€ nella lotta allโ€™Isis, definendo come un โ€œgrave rischioโ€ il sostegno americano ai curdi del Pyd, che ha giร  โ€œinfluenzato negativamente il sentimento del popolo turco verso gli Stati Unitiโ€. Una sua partecipazione allโ€™offensiva sul Raqqa appare quindi sempre piรน difficile. Il Consiglio di sicurezza turco ha dichiarato ufficialmente conclusa, dopo oltre 7 mesi, lโ€™operazione militare โ€œScudo dellโ€™Eufrateโ€ nel nord della Siria, anche se difficilmente le truppe turche lasceranno a breve le zone conquistate sotto il controllo esclusivo delle milizie locali. La distanza con Washington resta anche sullโ€™estradizione di Fethullah Gulen, la presunta mente del fallito golpe, su cui Ankara chiede ora โ€œpassi concretiโ€œ.

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