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Repubblica Ceca, spari in ospedale: è una strage

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Si è suicidato il killer di Ostrava, in Repubblica Ceca, dopo aver seminato panico e morte all'interno del locale ospedale universitario. E' di sei morti, al momento, il bilancio della sparatoria messa in atto da un uomo di cui, al momento, non si conosce ufficialmente né l'identità né il movente. Di certo ci sono solo le vittime e i feriti (alcuni dei quali molto gravi) provocati nei brevi istanti in cui il killer ha estratto la sua arma e aperto il fuoco sui pazienti in attesa, per poi darsi alla fuga, inseguito dalla Polizia che nel frattempo aveva disposto l'evacuazione dell'ospedale. Braccato dagli agenti l'uomo, del quale era stata diffusa un'immagine estratta da un filmato delle telecamere di sorveglianza, si sarebbe ucciso con un colpo di pistola alla testa. Secondo i primi accertamenti, sarebbe entrato in ospedale attorno alle sette del mattino, iniziando a sparare circa un quarto d'ora dopo. Quasi immediato l'intervento delle Forze dell'ordine che, però, non sono riuscite a evitare che il killer facesse una strage.

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Aggiornamento in tempo reale

Durante le poche ore della fuga, la Polizia ha tenuto costantemente aggiornata la cittadinanza via Twitter, invitando possibili testimoni a farsi avanti e diffondendo un primo identikit del fuggitivo, descritto come un uomo di circa un metro e ottanta di altezza e con indosso un giubbotto rosso e nero. In seguito, era arrivato l'annuncio del rafforzamento dei presidi di sicurezza in numerose zone del Paese, poco prima che fosse diffusa la notizia del suicidio del killer. Il numero delle vittime era stato nel frattempo confermato dal ministro degli Interni, Jan Hamacek, all'emittente Ceska Televize, mentre il premier ceco, Andrej Babis, annullava tutti i suoi appuntamenti odierni per seguire l'evolversi della situazione. Babis, peraltro, avrebbe dovuto presenziare al'inaugurazione di una statua dedicata dall'Ambasciata italiana in Repubblica Ceca in occasione del suo centenario.

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