A una settimana dal referendum per l'indipendenza del Kurdistan iracheno, indetto contro la volontà di Ankara e Baghdad, torna a salire la tensione. L'esercito turco ha avviato una esercitazione militare tra la zona di Silopi e il valico di frontiera di Habur, nel sud-est del Paese, già teatro da oltre 2 anni del conflitto con il Pkk curdo. Le forze armate di Ankara non hanno fornito dettagli sull'esercitazione, che appare come una prova di forza in vista della consultazione voluta di Erbil. I media locali hanno mostrato le immagini di diversi tank in movimento. Nei giorni scorsi, il presidente Recep Tayyip Erdogan aveva annunciato che il piano di Ankara sul referendum verrà annunciato dopo il Consiglio di sicurezza nazionale di venerdì prossimo. Non si fermano, tra l'altro, in Turchia gli arresti di massa con accuse di “terrorismo“. Sono quasi mille (963) le persone finite in manette nell'ultima settimana, secondo il ministero degli Interni di Ankara. Come avviene regolarmente dal putsch fallito la scorsa estate, la gran parte (774) è sospettata di legami con la presunta rete golpista di Fethullah Gulen. Altri 103 sono stati arrestati nel corso di operazioni contro il Pkk curdo, durante le quali – sempre secondo Ankara – sono anche stati “neutralizzati” 46 militanti, di cui 29 uccisi. Detenuti anche 32 sospetti affiliati all'Isis e 54 a gruppi illegali di estrema sinistra. Sotto lo stato d'emergenza dichiarato in Turchia dopo il tentativo di colpo di stato, oltre 50 mila persone sono state arrestate per presunti reati di “terrorismo”.
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