La procura di Barcellona ha ordinato ai Mossos d’Esquadra, la polizia autonoma della Catalogna, per “evitare che si compia un reato”, il sequestro delle urne e di tutto il materiale destinato a preparare e celebrare il referendum per l’indipendenza della regione, convocato dal Parlamento catalano per il primo di ottobre, ma considerato illegale dal governo centrale. Dopo una riunione con il capo, Josep Lluis Trapero, e con i responsabili della Guardia Civil e del Corpo Nazionale della Polizia, la procura ha emesso un comunicato a tutte le unità di polizia giudiziaria di eseguire l’ordine.
Accolto il ricorso di Madrid
Questa mattina la Corte Costituzionale spagnola aveva accolto il ricorso presentato ieri dal governo di Madrid disponendo la sospensione in via cautelativa della cosiddetta ‘Ley de transitoriedad’ catalana, la legge approvata dal Parlamento locale che dovrebbe traghettare la Catalogna verso un nuovo ordinamento giuridico nel caso di vittoria del sì al referendum del 1 ottobre. Il plenum della Corte ha notificato la sua decisione ai membri del governo catalano avvertendo che “è loro dovere impedire qualunque iniziativa” che possa eludere la sospensione della legge transitoria. La Corte, inoltre, ha chiesto al governo catalano di pubblicare sulla Gazzetta Ufficiale catalana (El Diario oficial de la Geleralitat de Catalunya) la sospensione della legge sul referendum che la stessa Corte aveva deciso giovedì scorso.
Nadal boccia il referendum
Contro il referendum ha preso posizione anche un campione del calibro di Rafa Nadal, numero uno del tennis mondiale e fresco vincitore dell’ultimo Slam della stagione, gli Us Open. “Non concepisco una Spagna senza la Catalogna – ha affermato il tennista maiorchino in una intervista rilasciata a El Mundo – Ritengo che insieme dobbiamo riuscire a comprenderci, credo che si debba fare uno sforzo perché non c’è dubbio che siamo più forti uniti che separati. La Spagna è migliore con la Catalogna e la Catalogna è migliore con la Spagna” ha aggiunto Nadal che ha concluso parlando dell’illegalità della consultazione popolare: “Io non posso passare con il semaforo rosso anche se quel semaforo non lo ritengo giusto e questo in Catalogna dovrebbero capirlo”.