Il Regno Unito fa fronte alla crisi dei reclutamenti aprendo le porte delle forze armate a tutti i cittadini del Commonwealth, anche quelli che non hanno mai vissuto sul territorio britannico. Fino a oggi, infatti, per potersi arruolare è necesserio aver risieduto in Gran Bretagna per almeno 5 anni.
Il progetto
L'annuncio del ministero della Difesa dovrebbe arrivare a giorni e sarà rivolto, fra gli altri, ai cittadini di Paesi come Australia, India, Canada, Kenya e Fiji. Le richieste potranno riguardare qualunque forza armata, comprese la Royal Navy e la Royal Air Force e il via libera alle candidature dovrebbe arrivare a inizio 2019.
Obiettivi
Secondo un rapporto pubblicato ad aprile dal ministero della Difesa, le forze armate britanniche hanno bisogno di almeno 8.200 tra soldati, marinai e personale dell'aeronautica. Il National Audit Office, ha parlato della peggiore crisi di reclutamento dal 2010. Già nel 2016 il dicastero aveva concesso ogni anno a 200 cittadini del Commonwealth a fare richiesta anche se non residenti nel Regno Unito. Il governo di Londra spera che questa misura porterà le domande di reclutamento dai Paesi del Commonwealth a 1.350 in più ogni anno.
Numeri in calo
“Le truppe straniere e del Commonwealth sono state storicamente importanti e preziose fonti di reclutamento per l'esercito britannico e accolgo con favore l'aumento del limite”, ha detto Mark Francois, membro del comitato di selezione della Difesa, al Daily Telegraph. A proposito della crisi delle reclute, Francois ha parlato di una serie di cause che hanno provocato la “tempesta perfetta“. Tra queste gli alti tassi di occupazione, l'invecchiamento della popolazione e l'aumento dei cittadini di origine africana, asiatica e di altre etnie, meno predisposti a fare domanda per il servizio militare. Il mese scorso le donne sono state per la prima volta ammesse a candidarsi nelle unità di fanteria di prima linea e nei Royal Marines.