In Colombia la tensione è alta: il generale dell’esercito Ruben Alzate è stato sequestrato dai guerriglieri delle Farc nell’ovest del Paese, a pochi chilometri dalla capitale della provincia di Choco, durante alcuni scontri avvenuti in una zona rurale vicino alla località di Quibido. Secondo quanto emerso, Alzate era a capo di una forza speciale dell’esercito contro una serie di gruppi clandestini tra cui alcuni miliziani delle Farc.
La risposta del governo è stata immediata: il presidente della Colombia Juan Manuel Santos, infatti, ha annunciato la sospensione dei negoziati di pace sulla guerriglia delle Farc, in corso da quasi due anni. L’accaduto è stato definito “inaccettabile” ed ha portato alla revoca, in seguito a una riunione con i vertici militari a Bogotà, dell’incontro di pace previsto domani.
Nella zona in cui Alzate è stato sequestrato agiscono diversi gruppi clandestini, tra cui appunto la principale organizzazione ribelle del Paese, accusata al momento di essere artefice del rapimento. Ma oltre a quello delle Farc, è permanente nell’area anche un gruppo guerrigliero di estrema sinistra, l’Esercito di liberazione nazionale (Eln), e svariate altre bande criminali.
Il capo di stato maggiore Juan Carlos Prinzon ha affermato di aver dato istruzioni al ministro della Difesa affinché “si rechi nel Choco e assuma personalmente la direzione delle indagini su quanto accaduto”. Il governo colombiano sta portando avanti i negoziati con il gruppo di ribelli da due anni, e il rapimento di ieri avviene in seguito all’annuncio dei ribelli della cattura di due soldati durante alcuni combattimenti nel nord del Paese.