Eโ il secondo giorno di bombardamenti per lo Yemen dove la coalizione sunnita sostenuta dallโArabia ha colpito diverse basi delle milizie sciite a nord del paese. Secondo Amnesty international sarebbero almeno 25 le persone morte nei raid aerei di questi giorni, tra questi 6 bambini al di sotto dei 10 anni. Il colpo di Stato degli Houthi si รจ gradualmente trasformato in un conflitto di portata internazionale in quanto a contrapporsi tra le due parti sono entrati in soccorso Riyadh a fianco delle forze governative e Teheran accanto ai ribelli sciiti Houthi fedeli allโ ex presidente Ali Abdullah Saleh.
Da giovedรฌ sera sono dieci i Paesi musulmani sunniti (Kuwait, Emirati, Qatar e Bahrein, Pakistan, Marocco, Giordania, Egitto e Sudan) che hanno deciso di bombardare lo Yemen con lโoperazione โDecisive Stormโ per la quale lโArabia ha schierato 100 aerei da guerra e oltre 1500 truppe da terra. Anche la Turchia si รจ schierata per difendere il Paese arabo sconvolto dalla rappresaglia degli Houthi. โLโIran deve cambiare la sua visione โ ha detto in conferenza stampa il presidente Edogan โ deve ritirare tutte le sue forze, ovunque si trovino in Yemen, cosรฌ come in Siria e in Iraq e deve rispettare lโintegritร territoriale di questi Paesiโ.
Quanto agli Stati Uniti, cosรฌ come la Francia e lโInghilterra, se da una parte hanno si sono detti favorevoli ad un azione negoziale, gli Usa hanno affermato di comprendere le azioni di Riyadh e il presidente Obama sta considerando la possibilitร di offrire radar e rifornimento in volo ai caccia sauditi. Intanto il presidente Hadi che da alcune settimane si era trasferito ad Aden per sfuggire agli attacchi degli Houthi, ha proseguito la sua fuga trovando rifugia in Arabia Saudita e lasciando definitivamente il Paese senza un governo. Da parte loro gli Houthi annunciano di non essere intimoriti, e Mohammed al Bukhaiti il portavoce dei ribelli ha dichiarato: โSiamo capaci di resistere e resisteremoโ.