I raid aerei con cui l’Egitto ha bombardato le postazioni dello Stato Islamico in Libia rientrano nel diritto di “autodifesa” del Paese. Ad affermarlo con decisione è il ministro degli Esteri Sameh Shoukry in un’intervista al giornale al-Arabya.
“Dopo la diffusione del video erano necessari un attacco e una reazione“, ha puntualizzato il capo della diplomazia del Cairo , riferendosi al filmato che mostra l’esecuzione di 21 cristiani copti egiziani da parte dei miliziani estremisti. I raid “fanno parte del diritto dell’Egitto all’autodifesa per proteggere i nostri bambini – ha dichiarato Shoukry – E’ una questione che deve essere compresa”.
Intanto nuovi bombardamenti hanno colpito obiettivi dell’Isis a Derna, Bengasi e Sirte e il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi “si è appellato al Consiglio di sicurezza” dell’Onu “ad adottare una risoluzione” per un “intervento internazionale in Libia”. La notizia è stata diffusa dal sito del quotidiano governativo egiziano. Il bilancio di questi ultimi attacco è di 64 miliziani jihadisti di cui 3 leader e decine di feriti.
Il gruppo estremista islamico non è rimasto indifferente agli attacchi del Cairo e proprio ieri 35 cittadini egiziani, in gran parte lavoratori agricoli, sono stati rapiti “in zone controllate dall’Isis e da Anbsar al Sharia”.