La Russia ha deciso di raddoppiare il numero totale degli aerei impegnati nella campagna di bombardamenti in Siria, portandolo a 69: lo ha reso noto il ministro della Difesa, Serghei Shoigu. In un unico attacco nella provincia orientale di Deir Ezzor, effettuato con un missile da crociera, sono inoltre stati uccisi più di seicento ribelli, ha aggiunto Shoigu, ma senza specificare a quando risalga il raid. Ha invece riferito che oggi stesso ne sono stati lanciati dal Mar Caspio diciotto contro sei bersagli, ma in province diverse: Aleppo e Idlib nel nord-ovest e Raqqa nel nord-est, dove si trova la capitale di fatto del califfato proclamato dallo Stato Islamico.
Più in generale, il ministro della Difesa russo, che ha riferito personalmente al presidente Vladimir Putin, ha spiegato che negli ultimi quattro giorni sono state condotte complessivamente 522 incursioni, con l’impiego di 101 missili e di 1.400 tonnellate di bombe. Colpiti 826 bersagli “ostili”. Frattanto il ministero degli Esteri di Mosca ha diffuso una nota nella quale si riferisce di una nuova telefonata tra il titolare, Serghei Lavrov, e il segretario di Stato americano, John Kerry. I capi delle due diplomazie hanno discusso, prosegue il comunicato, della necessita’ di unire gli sforzi contro l’Isis e dell’avvio di un dialogo tra le autorità di Damasco e le forze di opposizione. Nessun cenno comunque sull’esito della conversazione.