Il premier palestinese, Rami Hamdallah, ha annullato una visita nella Striscia di Gaza prevista per sabato alla luce delle esplosioni che nella notte hanno colpito case e auto di membri di al-Fatah, il movimento del presidente palestinese, Abu Mazen. Lo ha annunciato il suo portavoce, Ihab Bseiso, ricordando che Hamdallah avrebbe dovuto incontrare a Gaza la responsabile della Politica estera dell’Ue, Federica Mogherini. Una decina sono le bombe esplose quasi simultaneamente nell’enclave: la macchina del portavoce di Fatah, Fayez Abu Alta, è stata distrutta e danni sono stati riportati anche alle abitazioni e vetture di altri due esponenti del movimento. Un ordigno è esploso anche in una delle piazze centrali della Striscia dove la prossima settimana era prevista una cerimonia per il decimo anniversario della morte di Yasser Arafat, storico leader di Fatah, la prima a essere celebrata nella Striscia dal 2007, quando il movimento islamico prese il potere.
Nessuna rivendicazione è finora arrivata, ma l’incidente si inserisce in clima di persistenti tensioni fra Fatah e Hamas, con il partito di Abu Mazen che accusa il movimento islamico per l’accaduto e quest’ultimo che ha annunciato indagini. Al momento, non sembra che Israele sia coinvolto, come ha confermato anche una fonte della forze armate. Il quotidiano Yedioth Ahronoth riferisce di una lettera di un presunto ramo dello Stato islamico nella Striscia che mette in guardia i leader di Fatah nell’enclave dall’uscire di casa fino al 15 novembre. L’avvertimento, tuttavia, viene considerato da Fatah un falso.