Torna a salire la tensione nella penisola coreana, dove Pyongyang ha lanciato l’ennesimo missile nucleare che ha percorso una distanza di almeno 700 chilometri (800 secondo alcune fonti giapponesi) prima di cadere nel Mar del Giappone. I capi di stato maggiore sudcoreani hanno confermato per primi il lancio, precisando che è avvenuto nei pressi di Kusong City, nella provincia di North Pyongan, in passato già sfondo di un altro test balistico di medio raggio.
La fine della tregua
Dopo due settimane di “tregua” e di apertura al dialogo con gli Usa, il regime di Pyongyang è tornato a farsi sentire con un nuovo test, subito definito “una provocazione” dal neo presidente sudcoreano Moon Jae-in, da poco insediatosi a Seul. Quest’ultimo ha subito convocato e presieduto un vertice di emergenza del Consiglio di Sicurezza Nazionale per discutere la questione. Il lancio, secondo il neo-presidente, è “una chiara violazione delle risoluzioni dell’Onu e una grave minaccia alla sicurezza regionale”. Contemporaneamente, il governo di Tokyo ha espresso una protesta formale per il lancio del missile, definendo l’atto “assolutamente inaccettabile”. Sia il tempo di volo sia l’inusuale altitudine raggiunta (1.000 chilometri) dal missile potrebbero infatti far ipotizzare un salto di qualità da parte della Corea del Nord nello sviluppo delle armi.
Trump: “Impegnati accanto ai nostri alleati”
Il presidente Donald Trump, ”non puo’ immaginare che la Russia sia contenta” del test missilistico in quanto il missile e’ caduto molto vicino al territorio russo. E poi puntualizza che il missile e’ caduto piu’ vicino alla Russia che al Giappone. La Casa Bianca rimarca poi che gli Stati Uniti mantengono il loro ”impegno ferreo” di stare accanto ai loro alleati di fronte alla seria minaccia rappresentata dalla Corea del Nord. La volonta’ di coinvolgimento della Russia, e anche della Cina, in un’operazione di accerchiamento diplomatico e’ stata infine confermata ancora da Shinzo Abe che si e’ presentato una seconda volta davanti ai giornalisti per dire che ”il Giappone sta collaborando strettamente con gli Stati Uniti e la Corea del sud e sta analizzando la situazione per rispondere fermamente ad ogni evoluzione”.
Cina e Russia: trovare soluzione politica
Da Pechino, Cina e Russia hanno fatto sapere di cercare una soluzione politica sulla Corea del Nord. Il presidente Xi Jinping, che ha incontrato Vladimir Putin a margine del “Belt and Road Forum for International Cooperation”, ha detto che i due Paesi hanno sempre svolto un “ruolo di equilibrio” per la stabilità della pace regionale e globale. Le delegazioni di Sud e Nord Corea, presenti anch’esse al Forum di Pechino hanno avuto un breve incontro: Park Byeong-seug, a capo della rappresentanza di Seul, ha riferito che nel colloquio con Kim Yong-jae, Ministro dell’Economia Estera di Pyongyang, ha espresso forte condanna e preoccupazione per il missile lanciato. Media locali hanno riferito che l’incontro, anche se breve, ha toccato vari argomenti. Park, senza dare dettagli, ha detto di aver percepito che il Nord stia guardando a un summit con Seul.