Vladimir Putin e l’emiro del Qatar, lo sceicco Tamim bin Hamad Al Thani, hanno avuto una conversazione telefonica nel corso della quale il presidente russo ha evidenziato “l’importanza degli sforzi politici e diplomatici al fine di superare gli attuali disaccordi e normalizzare la complessa situazione”. Così il servizio stampa del Cremlino ripreso da Ansa. Nei prossimi giorni, inoltre, ci sarà un incontro tra il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov e il Segretario Generale della Lega degli Stati Arabi.
La questione qatariora
Putin si pone dunque come protagonista nel dirimere la spinosa questione sorta tra il Qatar e Arabia Saudita, Emirati Arabi, Egitto e Bahrain, che lo scorso 5 giugno hanno rotto i rapporti accusando il governo del piccolo Paese della penisola araba di sostenere gruppi integralisti come Hamas e i Fratelli Mussulmani in Egitto.
Il 23 giugno il Qatar ha ricevuto una lettera con 13 richieste da rispettare entro domani, 3 luglio. Tra le istanze, c’è la chiusura della base militare turca costruita vicino Doha, lo stop ai rapporti con l’Iran – Paese sciita con il quale il Qatar condivide lo sfruttamento dei giacimenti di gas – il versamento di “riparazioni” in denaro ai sauditi e l’oscuramento della tv nazionale Al Jazeera (in diretta concorrenza con la saudita al-Arabiyah) accusata di trasmettere messaggi che incitano all’odio.
“Il Qatar non ha alcuna intenzione di rispettare le 13 richieste avanzate da Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Egitto e Bahrain perché sono richieste contrarie al diritto internazionale e che minano alla sovranità dello Stato del Qatar” è stata la risposta del ministro degli esteri del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman al Thani.