“La Russia ora è più forte di ogni aggressore”. Così Vladimir Putin in conferenza stampa al termine del vertice con il ministero della Difesa di Mosca. “Abbiamo ancora molto da fare – ha dichiarato il leader del Cremlino – però allo stesso tempo già oggi, tenendo conto di molti fattori, non solo militari, ma anche storici, geografici e dello stato interno della società russa, possiamo dire con sicurezza che al giorno d’oggi siamo più forti di qualunque potenziale aggressore: qualunque”. Putin ha ordinato per il prossimo anno il potenziamento delle forze nucleari con lo scopo di poter penetrare qualsiasi scudo anti missile, compreso quello che gli Stati Uniti hanno iniziato a dispiegare in Europa orientale.
“Bisogna rinforzare il potenziale militare delle forze nucleari strategiche prima di tutto dei sistemi missilistici in grado di garantire il superamento dei sistemi di difesa anti missile già esistenti o che saranno dispiegati nel presente e nel prossimo futuro – ha aggiunto Putin – Anche le forze strategiche non nucleari devono essere portate a un livello di qualità superiore in modo che siano in grado di neutralizzare ogni minaccia militare”.
Il presidente russo ha poi lanciato un monito ai generali e ai funzionari del ministero della Difesa: “Se ci permettiamo di rilassarci, anche se solo per un minuto, se permettiamo almeno un errore nella modernizzazione delle forze armate e della marina militare e nella preparazione dell’esercito, la situazione – ha sottolineato – può cambiare molto velocemente”.
“La quota degli armamenti moderni delle forze nucleari russe ammonta a quasi il 60%” del totale”, ha sottolineato il leader del Cremlino. E il ministro della Difesa, Serghiei Shoigu, ha aggiunto che ciò è stato possibile grazie al fatto che le forze armate sono state fornite di “41 nuovi missili balistici“. Secondo il ministro, inoltre, “nelle forze missilistiche strategiche, il 99% dei sistemi di lancio si trova allo stato di pronto impiego e oltre il 96% in disponibilità costante al lancio immediato”.
Relativamente ai rapporti con gli Stati Uniti, al momento tra le due super potenze c’è solo una “comunicazione minima”: lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. “Per quanto riguarda il dialogo interparlamentare, il dialogo tra le organizzazioni commerciali, il dialogo ‘business-to-business’, il dialogo tra le organizzazioni pubbliche, il dialogo culturale e il dialogo legato alle consultazioni politiche tra le agenzie di politica estera, tutto ciò è congelato e non per nostra iniziativa“, ha spiegato Peskov. Il portavoce di Putin ha quindi sottolineato che Mosca si augura “un approccio più costruttivo” con la futura presidenza di Donald Trump, ma senza “illusioni”.